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Lydia Dean Pilcher • Produttore

The green queen

di 

- La produttrice Lydia Dean Pilcher parla delle riprese del film Disney Queen of Katwe, durante le quali i membri africani della troupe sono stati formati per il ruolo di Eco Supervisor

Lydia Dean Pilcher • Produttore

Il film Disney Queen of Katwe, il primo film ecosostenibile girato in studio in Uganda, rappresenta l’undicesima collaborazione tra la regista Mira Nair e la produttrice di New York Lydia Dean Pilcher. Filmato anche in Sudafrica con una troupe internazionale, il film è tratto da una storia vera: una ragazzina di dieci anni cresciuta nelle baraccopoli che diventa una giocatrice di scacchi di caratura internazionale. Lydia Dean Pilcher ci fa conoscere meglio questa produzione ecosostenibile.

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Ha dovuto convincere Mira Nair a scegliere una produzione ecosostenibile per questo film?
Lydia Dean Pilcher: Abbiamo lavorato in Uganda per la prima volta venticinque anni fa a Mississippi Masala. Gestiamo set ecosostenibili da dieci anni. Una produzione cinematografica sostenibile ha i seguenti obiettivi: risparmiare carburante ed energia, evitare la dispersione di sostanze tossiche e inquinanti, gestire responsabilmente le risorse idriche, evitare la messa in discarica e diffondere una coscienza ambientalista nel cast e nella troupe. Il nostro auspicio è che le soluzioni pratiche che cambiano l’atteggiamento nei confronti della sostenibilità possano dar vita a un impegno politico maggiore nell’aiutare quelle comunità che godono di meno risorse e, nel lungo termine, che possano aiutare a proteggere il pianeta. 

Esistono infrastrutture per la gestione dei rifiuti in Africa?
Mira e io lavoriamo frequentemente a livello internazionale e abbiamo notato come la disponibilità di risorse vari profondamente. In Uganda, abbiamo trovato un impianto di riciclaggio dove potevamo prendere tutto ciò la cui messa in discarica poteva essere evitata. A Johannesburg, potevamo contare su un sistema di compostaggio usato dai ristoranti conosciuto come Bokashi Method. Abbiamo preso dei grandi tamburi che utilizzavamo per trasformare i rifiuti alimentari in concime.

I membri della troupe in Uganda e in Sudafrica avevano competenze riguardanti l’ecosostenibilità?
Abbiamo portato per due settimane in Uganda Emellie O’Brien, l’Eco Supervisor di New York, prima che iniziassero le riprese. Abbiamo fatto lo stesso a Johannesburg. Ha seguito e formato due persone in entrambi i Paesi e ha lavorato con il nostro ufficio contabilità per preparare le procedure per l’utilizzo del calcolatore di carbonio. La presenza di un Eco Supervisor fornisce molte più possibilità di successo perché si tratta di una persona specializzata in grado di implementare i sistemi e di spiegare alle diverse unità cosa devono fare. Formare quattro nuovi Eco Supervisor in Africa è stato un grande successo.

Avete tagliato le emissioni di carbonio risparmiando sull’energia e sul trasporto?
Abbiamo rimborsato la troupe per gli spostamenti con i mezzi pubblici, e abbiamo predisposto dei furgoncini per prendere i membri della troupe in determinati luoghi in maniera tale che potessero raggiungere il set con un mezzo comune. Quando possibile, abbiamo usato batterie ricaricabili. Mandavamo le batterie usa e getta, dopo averle utilizzate, dal reparto fonici a quello del trucco e delle acconciature, dove venivano completamente scaricate dai phon prima di venire riciclate. 

Quanto è importante per la produzione misurare l’impronta di carbonio?
Il processo di calcolo rende visibile quello che prima era invisibile. Apportare cambiamenti è più semplice quando si può constatare la differenza che fanno. E trasmettere queste informazioni al cast e alla troupe è importante perché le troupe cinematografiche stanno diventando sempre più attente all’ecosostenibilità. Questo li spinge a partorire idee creative per ridurre le emissioni di carbonio. Idee che spero continuino a mettere in pratica anche al di fuori della nostra produzione. Abbiamo utilizzato il calcolatore di carbonio scaricabile PGA Green disponibile su: greenproductionguide.com

In collaborazione con

 

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(Tradotto dall'inglese da Michael Traman)

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