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SAN SEBASTIAN 2017 Concorso

El autor: tutto per un sogno

di 

- SAN SEBASTIÁN 2017: Manuel Martín Cuenca dirige una satira acuta sugli espedienti utilizzati da ogni creatore, che sia letterario, artistico o cinematografico

El autor: tutto per un sogno
Javier Gutiérrez in El autor

Manuel Martín Cuenca è solito trattare temi spinosi nei suoi film, mettendo spesso il dito nella piaga. Nel suo primo film, La flaqueza del bolchevique, parlava di pederastia. La mitad de Óscar [+leggi anche:
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, con cui ha debuttato nell’autoproduzione, affrontava l’incesto. Con Caníbal [+leggi anche:
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intervista: Manuel Martín Cuenca
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(premi Goya e alla miglior fotografia per Pau Esteve Birba a San Sebastián 2013) ritraeva un appassionato di antropofagia e ora, nuovamente in concorso col suo ultimo film al Festival di San Sebastián, è la volta di un essere spregevole pronto a tutto per realizzare il proprio sogno: il successo, la fama e, come crede lui, l’immortalità. Coprodotto ancora una volta dal regista, El autor [+leggi anche:
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è un adattamento (col suo sodale Alejandro Hernández) del romanzo El móvil, il primo scritto da Javier Cercas (anche autore di Soldados de Salamina, che David Trueba portò sullo schermo nel 2003).

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Con protagonista un ispirato Javier Gutiérrez (Goya del miglior attore per La isla mínima [+leggi anche:
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), El autor presenta Álvaro, un povero disgraziato, impiegato di studio notarile, che sogna di esercitare la scrittura seria, profonda e applaudita dalla critica: che i posteri lo ricordino come qualcuno che ha creato un lavoro unico e irripetibile. Per questo, frequenta seminari e conferenze di scrittura, come quelle impartite dal professor Juan (un magnifico Antonio de la Torre), mentre a sua moglie Amanda (María León) piovono i riconoscimenti dopo la pubblicazione di un best-seller.

Il protagonista di El autor è quindi un tipo invidioso, ambizioso e in crisi: professionale, esistenziale e di coppia. Un personaggio con tutti gli ingredienti per far piangere il pubblico, e che invece, con l'umorismo nero che distilla il film di Martín Cuenca, lo fa ridere: non solo si ride della sua goffaggine, della sua meschinità e delle sue manipolazioni, ma anche perché è facile riconoscervi la bassezza di ciascuno di noi. Siamo tutti Álvaro: sognatori, stupidi, audaci e ossessivi. Perché... chi non ha mai sognato di superare il prossimo, a qualsiasi prezzo?

E questo povero aspirante al premio Nobel ci riuscirà, ma in un modo che non immaginava, come dimostra il finale geniale di un film girato a Siviglia e pieno di trovate narrative, come quella scrivania così ordinata e luminosa come un foglio bianco, o quel teatro d’ombre, proiettato sulla parete di un cortile interno, che nutre la fantasia del protagonista e stimolerà sia la sua immaginazione che la sua malvagità, mentre riceverà alcune spiacevoli sorprese per la sua falsa benevolenza/indulgenza e il suo latente classismo/xenofobia.

Dopotutto, il cacciatore e la preda giocano nello stesso campo. E che Martín Cuenca ridicolizzi così il proprio lavoro creativo dimostra non solo enorme talento, ma anche dosi elevate di senso dell'umorismo. Il premio FIPRESCI ricevuto da El autor in occasione della sua presentazione mondiale all'ultimo Festival di Toronto è il primo di una lunga serie di riconoscimenti che potrà raccogliere il film: che passi alla storia o meno... il tempo lo dirà.

El autor è una coproduzione della compagnia messicana Alebrije Cine y Vídeo con le spagnole LaZona Films, Icónica Producciones e La Loma Blanca P.C.. La distribuisce e vende Filmax International. Il film conta sull’appoggio dell’ICAA, Junta de Andalucía, Televisión Española e Canal Sur.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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