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CANNES 2015 Quinzaine des réalisateurs

Le mille e una notte, vol I: Inquieto: il Portogallo come una sirena spiaggiata

di 

- CANNES 2015: Questo primo capitolo della ricca docu-fiction di Miguel Gomes su un Portogallo in crisi parla di incendi sotto la pioggia, di un gallo loquace e di erezioni inopportune

Le mille e una notte, vol I: Inquieto: il Portogallo come una sirena spiaggiata

I film dello scherzoso Miguel Gomes sono sempre difficili da raccontare dal momento che ogni volta il regista portoghese esplora la narrazione stessa in tutte le sue possibilità – una ricchezza ben rappresentata, alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, dal battaglione di produttori che hanno accompagnato Le mille e una notte, vol I: Inquieto [+leggi anche:
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, primo volume del suo trittico, una docu-fiction fiume di cui ciascuna parte potrebbe, afferma Gomes, essere vista separatamente, ma che la sezione guidata da Édouard Waintrop ha scelto di svelare per intero nell’arco di cinque giorni. Non a caso, Gomes ha ripreso per questo progetto la struttura del racconto per eccellenza: le fiabe che Scheherazade narra per sopravvivere alla sentenza del sultano, badando bene di lasciarne sempre un pezzo incompiuto all’arrivo dell’alba. 

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E’ a quella stessa esuberanza, alla sua intelligenza e al suo umorismo al contempo sfrontato e bonario che Gomes deve molto, anche se a prima vista l’estetica del film è molto diversa da quella del suo grande successo Tabu [+leggi anche:
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. Per i cinefili che hanno visto This Dear Month of August [+leggi anche:
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, la continuità dell’opera del regista quarantenne lusitano sarà invece evidente, giacché non rinuncia mai a inserire il suo progetto filmico all’interno delle sue creazioni, a giocare con i titoli, le didascalie e tanti altri metodi presi in prestito da altre forme narrative, con una predilezione per le forme popolari, tradizionali e non (il linguaggio degli sms fa qui una comparsa insidiosa). Gomes dà tutto il suo senso all’interpretazione barthesiana del "larvatus prodeo": non procede mascherato, ma mostrando la sua maschera. E nel cammino si circonda sempre di animali al contempo reali e favolosi: il coccodrillo di Tabu lascia spazio qui ai cammelli, a una balena dal ventre esplosivo, a un gallo troppo loquace che diventa argomento principale delle elezioni municipali, in un villaggio in cui le operazioni di voto sembrano una grande boutade

Ma dietro l’allegra fanfara, il proposito di Arabian Nights è doloroso, e l’attacco che rappresenta è del tutto frontale. Non si venga tratti in inganno: qui Gomes parla del suo amato paese come di una nazione ferita, impoverita, colpita in pieno, negli ultimi due anni, da leggi d’austerità votate da un governo ignorante e sufficiente, volto al ridicolo nel capitolo "Gli uomini che ce l’hanno duro". Ognuna delle "fiabe" di questa saga meravigliosa è ben radicata nella realtà: ciascuna di queste storie è un fatto di cronaca vero che tre giornalisti hanno raccolto per il film. In Inquieto, "magnifici" disoccupati raccontano la loro discesa agli inferi della precarietà, fino alla spazzatura, un assistente sociale che soffre di tensione è curato in una grotta sanguinosa e putrida e un incendio egoista distrugge ettari di terreno, nonostante una pioggia battente. La vitalità semplice e toccante del popolo portoghese rimane intatta, ma assomiglia ai sussulti di una sirena spiaggiata. Il tono del film è tenero, ma la critica della farsa politica è netta, e nonostante la sua predilezione per il favoloso, Gomes non va per il sottile. "L'anno prossimo non potrà essere peggio di così", dice un personaggio. La storia si ferma lì. Come i racconti di Scheherazade, quelli di Gomes sono racconti di sopravvivenza, ed è con questa frase di un ottimismo minimalista che Inquieto ci lascia, mentre un villaggio nudo si getta in mare. Appuntamento alla prossima puntata… 

Il trittico Le mille e una notte è una coproduzione tra Portogallo, Francia, Germania e Svizzera venduta nel mondo da The Match Factory.

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(Tradotto dal francese)

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