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LES ARCS 2015

Bang Gang: le circostanze di un deragliamento

di 

- Eva Husson firma un’opera prima originale, vivace e molto libera sugli eccessi sessuali di un gruppo di liceali

Bang Gang: le circostanze di un deragliamento
Lorenzo Lefebvre e Marilyn Lima in Bang Gang

"Non siamo mica all’asilo! Un po’ di contatto! Siamo tra amici!". Bravate audaci, gusto del proibito, disinibizione e desideri sfrenati che aspettano solo di essere liberati: a 16-17 anni, cosa c’è di più naturale che volersi lanciare in nuove esperienze, scoprire il proprio corpo, imparare a distinguere tra istinti e sentimenti? E’ questa terra di eccessi, fantasiosa e cruda, che esplora, senza tabù ma non senza finezza, Eva Husson con il suo primo lungometraggio, Bang Gang (A Modern Love Story) [+leggi anche:
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Svelato a Toronto e proiettato in competizione al 7° Festival del Cinema Europeo di Les Arcs, questo film "scandalo", originale nel panorama del giovane cinema francese, si prestava a ogni genere di deriva, eppure le evita tutte brillantemente, muovendosi con grande naturalezza nelle scene di nudo e consegnando un ritratto alquanto preciso di questi adolescenti imbarcatisi in "una parentesi esagerata".

"E’ l’anno che tutti ricordano. Un inverno senza fine, il freddo, i treni che deragliano e l’inizio delle bang gang". Invitato da una voce fuori campo a rievocare quello che sarà qualificato molto più tardi nel film come lo "scandalo del decennio al liceo", lo spettatore segue le orme di cinque personaggi: la bionda "strafica" Georges (Marilyn Lima), la sua amica bruna e apparentemente timida Laetitia (Daisy Broom), il "tombeur" e festaiolo Alex (Finnegan Oldfield) che vive da solo in una grande casa dove sta per ospitare il suo compagno di "sballo" Nikita (Fred Hotler), e infine lo spostato e introverso Gabriel (Lorenzo Lefebvre) e la sua passione per il "beat style". Attorno a loro gravita tutta una tribù che continua a ingrandirsi di pari passo con la crescente popolarità ultra sfrenata di quello che comincia come un gioco (partito da una delusione sentimentale di Georges, tradita da Alex e Laetitia): la bang gang. E a ritmo regolare, nutrita dai social network e le droghe, lontano dagli occhi dei genitori, s'innesca una "depravazione" sessuale collettiva che non mancherà di avere conseguenze in linea con la citazione di Jung che introduce il film: "Non si diventa illuminati immaginando figure di luce, ma rendendo cosciente l'oscurità".

Nel trattare "un qualcosa di segreto che la gente possa vedere", Eva Husson riesce a evitare di cadere nello scabroso e nel sensazionalismo senza pertanto distogliere la cinepresa dai corpi intrecciati che invadono numerose sequenze. Una prodezza che deriva dalla sua sensibilissima percezione degli stati d’animo confusi dell’adolescenza e della spontaneità fisica di questa età, da una notevole direzione degli attori da parte di una regista astuta e molto dinamica, il tutto accompagnato dalla musica di White Sea (Morgan Kibby) e la fotografia estetica del danese Mattias Troelstrup. Attraverso un evento fuori dal comune e dietro la sua apparente trasgressività, Bang Gang (A Modern Love Story) decodifica, senza giudizi morali (ma anche senza amoralità), la nebulosa degli affetti della gioventù contemporanea, un po’ come Larry Clarke aveva fatto con Kids. Eva Husson firma così un esordio nel lungometraggio piuttosto esplosivo.  

Prodotto da Didar Domehri per Full House, Bang Gang (A Modern Love Story)) sarà lanciato nelle sale francesi il 13 gennaio prossimo da Ad Vitam. Le vendite internazionali sono guidate da Films Distribution.

(Tradotto dal francese)

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