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KARLOVY VARY 2017 East of the West

Unwanted: liberarsi dalle identità precostituite come percorso d’amore

di 

- KARLOVY VARY 2017: L’attore e filmmaker kosovaro Edon Rizvanolli firma una storia sul superamento di vecchi conflitti nazionali per essere semplicemente umani

Unwanted: liberarsi dalle identità precostituite come percorso d’amore

Oltre a Sarajevo, Karlovy Vary è uno dei maggiori festival ad ospitare le prime mondiali di film provenienti dallo stato più giovane d’Europa, il Kosovo. Visar Morina ha vinto come Miglior regista al festival nel 2015 con Babai [+leggi anche:
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, e l’anno scorso la sezione East of the West ha mostrato Home Sweet Home [+leggi anche:
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di Faton Bajraktari. Ora, l’attore e filmmaker nato a Pristina e residente ad Amsterdam Edon Rizvanolli ha portato il suo film d’esordio, Unwanted [+leggi anche:
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, in quest’ultima competizione.

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Il film comincia con un segmento impressionistico che mostra il suo protagonista adolescente, Alban (Jason De Ridder), impegnato in una delle sue numerose zuffe a colpi di cazzotti. Rizvanolli inquadra questa scena come se fosse mostrata dal punto di vista dell’altro ragazzino, che giace in terra e riceve i pugni, in un turbinio di mani e voci dei loro compagni di classe. 

Alban è figlio di Zana (Adriana Matoshi, di Babai), una rifugiata dal Kosovo che ha trovato una nuova casa ad Amsterdam ed è impiegata in un negozio di fiori. Incapace di capire cosa porti suo figlio, nato dopo il suo arrivo nei Paesi Bassi, a tale aggressività, gli trova un lavoro con il proprietario di un negozio di bici locale, Rudi. Lì, Alban incontra Ana (Niki Verkaar), la figlia di un’altra rifugiata dal Kosovo, ma suo padre è serbo (incarnato da Rizvanolli stesso). Naturalmente, l’uomo è contro la loro relazione, e anche Zana. Ma nessuno dei due innamorati si sente di appartenere alle nazioni combattenti dei loro genitori – loro si considerano olandesi, e queste vecchie dispute balcaniche gli sono completamente estranee.

Quando sua madre muore, Zana porta Alban in Kosovo, e lì scopriamo perché è stata emarginata dalla sua famiglia. Ma alla fine del film saranno svelati segreti ancora più profondi e più tragici.

L'approccio di Rizvanolli è piuttosto diretto in termini narrativi, tranne che per un flashback cruciale verso la fine, ed è probabilmente la decisione migliore per una tale serie di argomenti delicati. Il contrasto tra Amsterdam e Pristina è ben sfruttato, sia visivamente che emotivamente, e un'attenzione particolare è rivolta a due diversi stili di ripresa da parte di Danny Noordanus: una impressionistica, con angoli inclinati e primi piani da una parte, e accurati campi medi e campi larghi dall'altra.

Young De Ridder è un talento da tenere d’occhio, e la decisione di ingaggiare un attore olandese per il ruolo principale ripaga a più livelli. Alban non si sente un kosovaro e non parla neanche la lingua – nella maggior parte dei dialoghi con Zana, lei parla albanese e lui olandese. Serve a dimostrare che forse l'unica possibilità per le due nazioni in perpetuo conflitto di raggiungere la pace è sul micro livello: solo se i loro membri sono davvero consapevoli del proprio patrimonio. E i Paesi Bassi possono essere uno dei pochi luoghi dove questo è possibile.

Unwanted è una coproduzione tra la 1244 Productions [+leggi anche:
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di Pristina e l’olandese Asfalt Films.

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(Tradotto dall'inglese)

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