email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Margaret Menegoz • Produttrice

"La fedeltà a un grande autore"

di 

- Dirigente della società francese di produzione, distribuzione e vendite internazionali, Margaret Menegoz racconta il suo coinvolgimento negli ultimi due lungometraggi del cineasta austriaco

Fervente sostenitrice delle co-produzioni europee e dirigente, dal 1975, della società francese di produzione, distribuzione e vendite internazionali Les Films du Losange, Margaret Menegoz racconta a Cineuropa il suo coinvolgimento negli ultimi due lungometraggi del cineasta austriaco Michael Haneke ed il montaggio finanziario di Niente da nascondere [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Margaret Menegoz
intervista: Michael Haneke
scheda film
]
. Anche un’opportunità per parlare dell’accelerazione delle cooperazioni nel Vecchio continente con la persona in carica da più di due anni (si legga la news) alla presidenza dell’Unifrance, l’organismo di promozione del cinema francese nel mondo.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Cineuropa: Cosa ha spinto Les Films du Losange a produrre Li Tempo dei lupi e Niente da nascondere di Michael Haneke?
Margaret Menegoz : E’ innanzi tutto un grande autore e ci aveva proposto la sceneggiatura di Niente da nascondere prima di quella di Tempo dei lupi. Nel 2000, Michael Haneke ci ha raccontato la storia di Niente, ha cominciato a scrivere la sceneggiatura e avevamo un contratto. Dopo è arrivato l’11 settembre e mi ha chiamato dicendomi: "è da qualche anno che sto scrivendo una storia molto intima, ma ho scritto una sceneggiatura che è ridivenuta d’attualità, Il Tempo dei Lupi, e penso che sia necessario fare prima questo film". Mi è piaciuta molto questa sceneggiatura e ho accettato di spostare Niente. Tra Les Films du Losange e Michael Haneke, è una lunga storia che è cominciata da qualche anno e che continuerà. Ho totale fiducia in lui. L’ho incontrato all’epoca del missaggio di La Pianista [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
e faceva una sorta di casting per i produttori. Avevo qualche esitazione e gli ho confessato francamente che non sapevo se ero capace di trascorrere due anni della mia vita nella perversione, nel sangue, nell’orrore, nell’omicidio nel noir più totale. Ha riso e mi ha risposto che forse nel futuro ci sarebbero stati dei progetti un pò più aperti, cos anche è effettivamente vera. Abbiamo cominciato subito a confrontare i nostri modi di lavorare e abbiamo scoperto che avevamo gli stessi principi, che eravamo entrambi abituati ad una preparazione minuziosa e lunga. come produttrice, trovo che la preparazione consenta di risparmiare molto quando è ben fatta. E Michael Haneke è un regista serissimo, che lavora moltissimo, che pensa e prepara tutto.

Come vi siete mossi per montare Cachédal punto di vista finanziario ?
C’è grande fedeltà all’autore dal parte della maggior parte dei partner. Ci siamo associati con la produzione austriaca di Michael Haneke, Wega Film. Abbiamo montato una co-produzione con la BIM Distribuzione in Italia e la Bavaria Film in Germania. Sono gli stessi partner de Il Tempo dei Lupi, salvo che la BIM, che era soltanto il distributore italiano, questa volta è entrata in co-produzione. Arte e France 3 Cinéma, che erano associati alla produzione di Il Tempo dei Lupi sono naturalmente entrati anche in questa. Inoltre, la sceneggiatura di Niente è piaciuta molto alla commissione del CNC che ha accordato il contributo all’unanimità. Per quanto riguarda Eurimages, era una via logica dato che ci sono quattro paesi europei co-produttori e che i film di Michael Haneke circolano in tutto il mondo. Eurimages aveva beneficiato di recuperi sugli incassi molto convenienti sul suo investimento in Il Tempo dei Lupi e per Niente andrà ancora meglio, dato che il film è stato venduto in 52 paesi. Riassumendo, la fedeltà a un autore e ad una società come Les Films du Losange, il cui operato è caratterizzato da trasparenza, precisione ed onestà, hanno fatto sì che fossero praticamente quasi gli stessi partner.

Voi siete da sempre forti sostenitori dello sviluppo delle co-produzioni europee. Che pensate dell’evoluzione attuale?
C’è stato un grande salto in avanti. Poiché i sostegni economici si sono un pò ridimensionati in Francia ultimamente, i produttori cercano finanziamenti in tutti i paesi, in particolare nei più grandi. L’ho notato in particolare durante gli incontri franco-tedeschi ai quali partecipo da tre anni in qualità di presidente dell’Unifrance, gli incontri franco-italiani o ancora quelli franco-spagnoli che organizzeremo. E’ necessario che i produttori frequentino i propri colleghi più assiduamente. Ciò che mi ha fatto più piacere durante gli ultimi incontri franco-tedeschi a Lione, è stato il vedere un atelier per la produzione in una sala e un altro dedicato alla distribuzione in un’altra, e i produttori che si parlavano nel giardino, scambiandosi sceneggiature e voglia di lavorare insieme.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Leggi anche

Privacy Policy