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Malgorzata Sumowska • Regista

"Scuotere coscienze addormentate"

di 

- Sessualità, prostituzione studentesca, invecchiamento, erotismo: la regista polacca spiega le motivazioni del suo quarto lungometraggio: Elles.

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un'altro soggetto tabù: la prostituzione studentesca. Per fare film, sono necessari temi così sensibili?

Malgorzata Szumowska: Il cinema è un medium molto ampio. Per me, l'importante è trattare soggetti che possano scuotere coscienze addormentate. Ma la gente vuole dormire… Tengo a fare film che possano risvegliare alcune questioni in loro, ma anche in me stessa, e affrontare questioni da diversi punti di vista.

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Il film affronta un tema sociale, ma anche quello più universale dell'erotismo.
Questo secondo tema è molto importante. Nel mio film, una donna si rende conto che la sua vita sessuale ed erotica non è quella che desiderava. Una sorta di nostalgia si risveglia in lei, una forma d'insoddisfazione. Per me, l'erotismo è un'apertura al mondo, a se stessi. Ma la gente spesso si chiude alla sessualità, al proprio corpo. E questo è senza dubbio degradante per la psiche. Anche la questione sociale è importante. Mostro delle ragazze che fanno sesso per denaro. Ma è la loro scelta, sono loro a decidere: ne dettano i principi, non sono vittime.

Il film potrebbe quasi avere un effetto terapeutico.
Forse, ma non era il mio scopo. Chiaramente, ci abbiamo tutti (sia io che Juliette Binoche) messo qualcosa di personale, d'intimo in questa storia. Molte cose sono accadute in fase di sceneggiatura, durante le riprese e il montaggio del film.

Juliette Binoche ha influenzato in qualche modo la sceneggiatura?
Certo. Il testo è nato dai nostri incontri, dalle nostre lunghe conversazioni, dalle nostre ricerche.

Perché ha scelto questo soggetto?
Un giorno, ho incontrato una ragazza che studiava e viveva di quello che viene detto sponsoring. Era molto elegante, intelligente. Mi parlava di sesso senza pudore, senza sensi di colpa. E sebbene fossi più grande di lei e potessi anch'io parlarne senza troppo pudore, lei lo faceva in maniera ancora più disinvolta. Mi ha stupita, ho sentito che lei mi stava avanti, così come questa donna interpretata nel mio film da Juliette Binoche. Anche lei è più grande delle ragazze che incontra, ma saranno loro a insegnarle qualcosa.

Un altro tema tabù emerge nel film: l'invecchiamento.
Sì, è una pista importante. Vi sono due prospettive: quella delle ragazze e quella di una donna che si vede invecchiare, un ruolo che Juliette Binoche ha scelto coscientemente. Non nasconde l'invecchiamento, lo lascia ben visibile. La rispetto molto per questo.

Pare che il film sciocchi parte del pubblico maschile. Si aspettava queste reazioni?
Non mi stupisce. Mi aspettavo che alcuni uomini potessero rigettare questo film intimamente femminile, che lo percepissero come un attacco contro di loro. Ma chiaramente non è assolutamente così. Il film si potrebbe intitolare Eux invece di Elles, perché parla anche di uomini e non lo fa in modo negativo. E' vero che nel campo della sessualità, le donne sono più forti degli uomini. Gli uomini che lo accettano ameranno il film, gli altri no. So che il film divide il pubblico. Dalla stampa, riecheggiano critiche aggressive e opinioni molto positive. E sono contenta di entrambe.

Al momento, sta girando un altro film. Ancora un soggetto tabù?
Ovviamente. Sono nella fase finale del montaggio di Nowhere. Posso solo dire che è una storia di un prete cattolico in un villaggio polacco... Il cast include ottimi attori polacchi, star, in particolare Andrzej Chyra, Maja Ostaszewska e Mateusz Kościukiewicz. La trama è basata su fatti realmente accaduti. Spero che il film esca in Polonia il prossimo autunno.

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