email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Frédéric Boyer • Direttore artistico

Un francese a Tribeca

di 

- Incontro con il nuovo direttore artistico del festival newyorkese che punta anche sul cinema europeo

Dopo due anni alla direzione della Quinzaine des réalisateurs cannense, il francese Frédéric Boyer ha attraversato l'Atlantico per assumere l'incarico di direttore artistico del Festival di Tribeca. L'11ma edizione dell'evento cofondato da Robert De Niro si svolgerà dal 18 al 29 aprile con in programma 89 film provenienti da 32 paesi, di cui 50 in prima mondiale.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Cineuropa: Il Festival di Tribeca è una buona piattaforma per i film europei?
Frédéric Boyer: E' uno dei migliori pubblici al mondo e un festival popolare con sale sempre piene e spettatori veramente affamati di cinema. A New York, e più in generale negli Stati Uniti, c'è poco spazio per i film europei. Quindi Tribeca è un'ottima opportunità per tutti i cineasti europei perché qui c'è una grande comunità intellettuale e c'è la stampa: può essere un trampolino di lancio per un film in uscita.

Quali sono le linee guida di questa edizione 2012?
Il numero di film selezionati (89 contro i 200 di una volta) è giusto e c'è equilibrio tra le due competizioni (lungometraggi di finzione e documentari) tra film americani e internazionali. Poi il concetto di diversità: Tribeca vuole mettere in risalto il mix, far incrociare film, generi e budget differenti. Prima che scegliessi i film, ho molto discusso con Geoffrey Gilmore, che porta la sua enorme esperienza del Sundance.

Come si posiziona Tribeca dinanzi alla temibile concorrenza dei grandi festival internazionali?
Non è proprio facile, prima di Cannes e dopo Berlino e Rotterdam, trovare film in prima mondiale, almeno per la competizione, visto che non vogliamo solo riprendere il meglio degli altri festival. Quest'anno, presentiamo 50 pellicole in prima mondiale e l'anno prossimo intendo essere più offensivo su questo terreno, ad esempio invitando i film un po' prima e aprendo ad altre cinematografie. Cannes è il più grande festival del mondo, ma programma solo 80 opere ed è molto difficile entrarvi, quindi molti film con un potenziale preferiscono un'altra destinazione. E sono davvero soddisfatto quest'anno, soprattutto per Yossi di Ethan Fox che aprirà la nostra competizione di lungometraggi di finzione. Il regista sarà presente a Tribeca per la terza volta. Qui si stringono rapporti forti con i registi che sono già venuti e l'idea è di seguire il loro lavoro, come si fa a Sundance e in altri festival.

Che ci dice del film spagnolo in concorso, Unit 7 [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
di Alberto Rodriguez?

E' un thriller teso, talvolta violento, che racconta la storia di un'unità della polizia incaricata di ripulire la città di Siviglia da tutti i trafficanti prima dell'Esposizione universale. Ma è anche un film estremamente toccante nel trattamento di diversi personaggi.

Ci sono molti scandinavi nelle diverse sezioni.
E' da citare il film norvegese Jackpot, che sarà proiettato a Cinemania. Molti registi hanno provato a copiare Tarantino ma senza successo, invece Magnus Martens ci riesce reinterpretandolo alla nordica. Nella sezione Viewpoint, ci sono il film svedese Certain People di Levan Akin e il finlandese Rat King di Petri Kotwica. Ma anche il resto d'Europa è ben rappresentato con britannici, francesi (Cédric Kahn, Julie Delpy, Marjane Satrapi), Elles [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Malgorzata Sumowska
scheda film
]
di Malgorzata Szumowka, il sorprendente documentario gypsy Turn Off the Lights di Ivana Mladenovic e in prima mondiale The Fourth Dimension, un film in tre parti diretto da Harmony Korine, Alexey Fedorchenko e Jan Kwiecinski.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy