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Jean Labadie • Distributore

"Il mercato ha sempre girato"

di 

- Jean Labadie analizza le tendenze del mercato a pochi giorni dall’inizio della Berlinale, dove Le Pacte punterà su La Religieuse, selezionato in concorso

Grande habitué delle selezioni cannensi, Le Pacte è per la prima volta in concorso a Berlino con La Religieuse [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Guillaume Nicloux
scheda film
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(The Nun) di Guillaume Nicloux, che la società di Jean Labadie distribuirà in Francia il 20 marzo e che vende nel mondo. Incontro a pochi giorni dall’European Film Market con uno dei professionisti francesi più cinefili e che ha di recente distribuito film firmati, fra gli altri, da Moretti, Loach, Mungiu, Winding Refn, Garrone, Balaguero, Wheatley…

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Cineuropa: Come è arrivato La Religieuse nella vostra line-up?
Jean Labadie: Avevo lavorato con Guillaume Nicloux presso Bac per Le Poulpe e Une affaire privée, ed era andata molto bene. Quando ha deciso di fare La Religieuse con Sylvie Pialat (Les Films du Worso), mi hanno contattato. A priori, non era nella continuità di ciò che Guillaume aveva fatto negli ultimi tempi. Ma mi ha convinto quello che mi ha detto sul film, quanto il tema fosse di un’immensa modernità, come pensava di metterlo in scena e con quale cast. La presenza di Isabelle Huppert era un elemento essenziale e Pauline Etienne meravigliosa quando abbiamo visto i provini.

Quali altri titoli presenterete all’European Film Market?
Proietteremo Les beaux jours (Bright Days Ahead - articolo) di Marion Vernoux, con Fanny Ardant: il promoreel che abbiamo mostrato ai Rendez-vous del cinema francese a Parigi ha avuto un’ottima eco da parte dei compratori. Presenteremo anche Le temps de l’aventure (Just a Sight - articolo) di Jérôme Bonnell, con Emmanuelle Devos.

Sulla vostra line-up ci sono anche documentari in produzione We Come as Friends di Hubert Sauper (news), Le dernier des injustes (The Last of The Unjust) di Claude Lanzmannn e Shade and Light di Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado? Esiste ancora un mercato delle prevendite?
Dato che c’è più offerta che domanda, perché i distributori dovrebbero rischiare con un preacquisto quando hanno la possibilità di vedere i film finiti? Li presentiamo lo stesso, se ne parla e La Religieuse, ad esempio, è stato prevenduto per un certo numero di territori. Ma, come regola generale, la prevendita è diventata piuttosto complicata. La Francia è il paese migliore per il preacquisto, considerato il numero di distributori che si fanno concorrenza e lo stato del mercato, ma non è lo stesso per il resto del mondo. Abbiamo ambizioni estremamente forti all’estero per Sauper, Lanzmann e Wenders, quindi aspetteremo di mostrarli nelle migliori condizioni per venderli.

Che cosa ci dice della fortissima concorrenza delle altre società francesi di vendite internazionali e di distribuzione?
Per la distribuzione, la Francia è sempre stato un mercato molto dinamico. Quando la frequentazione nelle sale era debole, c’era un mercato televisivo più competitivo. Oggi, il mercato video è un po’ depresso anche se non è morto, e il mercato TV è difficile. In compenso, il mercato sale è dinamico e la Francia è un paese in cui si possono lanciare, e sperare di fare risultati, film provenienti da ovunque e non necessariamente con uno star system annesso. Quindi la concorrenza tra francesi è importante: è per questo che siamo un paese di coproduzione e di preacquisti. Le Pacte ha una certa coerenza giacché i film che vendiamo sono film che distribuiamo. I compratori sanno che dietro l’atto di vendita, c’è un distributore che si impegna anche sul proprio territorio. E’ un di più, ma è così anche per Gaumont, Wild Bunch, Les Films du Losange e molti altri.

Quali sono le tendenze del mercato mondiale?
Il mercato ha sempre girato. Una volta, la Corea del Sud era il mercato numero uno, poi è stata la volta di Germania e Italia; in seguito, mercati molto dinamici sono diventati un po’ depressi, talvolta a causa della crisi economica come in Spagna, Grecia, Portogallo e un po’ l’Italia. Ma questi mercati, una volta scesi, poi risalgono. C’è sempre un turnover. Ad esempio, gli Stati Uniti sono stati un mercato molto dinamico (soprattutto ai tempi in cui quasi ogni studio aveva la sua filiale Classics), poi difficile, e ora si è in recupero, sicuramente nel numero delle vendite, forse non nel prezzo di acquisto. In questi cicli, la Francia è forse uno dei posti più stabili e, grazie al suo sistema in generale, una piazzaforte per la diffusione di film provenienti da tutto il mondo. 

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