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Panos H. Koutras • Regista

“L'energia dell'adolescenza”

di 

- CANNES 2014: Incontro con il regista greco Panos H. Koutras per parlare di Pazza idea, ammirato al Certain Regard del 67mo Festival di Cannes

Panos H. Koutras  • Regista

Già apprezzato nei grandi festival internazionali, il greco Panos H. Koutras (L'attacco della moussaka gigante, Real Life, Strella [+leggi anche:
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) ha firmato con Pazza idea [+leggi anche:
recensione
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intervista: Panos H. Koutras
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(Xenia), presentato al 67mo Festival di Cannes, nella selezione Un Certain Regard, una favola realista e ricca di fascino su due fratelli di origine albanese nella Grecia di oggi.

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Cineuropa: Pazza ideaè un film molto ricco di tematiche. Qual è per lei la più importante?
Panos H. Koutras: In tutti i miei film, voglio parlare di molte cose alla volta. Quando comincio, ho l'idea di un soggetto, poi penso a un'altra idea che avevo, e un'altra ancora, ecc. Alla fine, ne scelgo una e cerco di aggiungere tutte le altre alla sceneggiatura. E' quello che è successo per Pazza idea. Volevo innanzitutto parlare di adolescenza, perché mi avvicino alla cinquantina e avevo paura di dimenticare la mia giovinezza. Poi volevo fare un film sull'amore fraterno, non solo di sangue, ma anche per scelta, con un'amicizia molto profonda. Volevo anche parlare di questa generazione in Grecia di circa 200 000 bambini apolidi, perché c'è il diritto di sangue e non di suolo. Queste persone sono nate in Grecia, sono andate a scuola in Grecia, parlano il greco come prima lingua, ma non sono greci e non potranno mai diventarlo. Ora, in tempi di crisi, è questa generazione a portarne il fardello, e non si riconosce ad essa l'essenziale: poter scegliere a quale paese appartenere. 

Lei affronta questo tema attraverso un mix di generi: dramma psicologico, thriller, film musicale, commedia, fantastico, ecc.
E' il mio lato cinefilo incurabile. Cerco di mettere tutti i film che amo in un film. So che talvolta è pericoloso, ma se va male, tanto peggio.

Perché ha scelto due attori principali non protagonisti?
Dato che uno dei personaggi ha 16 anni e l'altro 18, volevo che fosse davvero credibile. Non volevo qualcuno di 23 anni a interpretare un personaggio di 16, perché lo trovo ridicolo. Ho cercato, ma ci sono pochi attori professionisti di quell'età. E volevo anche che fossero albanesi di seconda generazione. Ma ero certo che tra questi 200 000 giovani, ci sarebbero stati due ragazzi belli, talentuosi e pronti a partire all'avventura. Li abbiamo trovati dopo un anno e mezzo di casting in tutta la Grecia.

Come nasce l'idea di introdurre l'elemento fantastico del coniglio?
All'inizio pensavo fosse un'idea piuttosto banale perché è il classico amico immaginario di un bambino, una cosa ripresa soprattutto nel cinema horror, in cui il bambino ha un amico immaginario che alla fine si rivela un fantasma che terrorizza tutta la famiglia (ride). Molti bambini hanno pupazzi, peluches cui parlano per ore. E Dany è un bambino un po' traumatizzato, una sorta di Peter Pan che prolunga la sua infanzia. E' proprio in questo momento del film che c'è la svolta e che Dany capisce che se vuole sopravvivere nella foresta, deve uccidere l'amico immaginario. 

Quali sono stati i suoi propositi riguardo alla regia e alla luce, che è molto particolare nel film?
Di solito non penso troppo. Preferisco che tutto funzioni intorno alla storia e ai personaggi. La mia idea era di fare un film attraverso gli occhi di Dany, attraverso l'energia dell'adolescenza. La luce e i colori sono come li vede Dany. C'è anche la luce della Grecia che non è tanto facile da filmare, perché a volte è un po' forte. La mia idea era non una favola, ma una storia raccontata da un bambino, con l'immaginario che può avere un bambino.

Quanto è stato difficile produrre questo film ambizioso?
E' stato un inferno. Era un film piuttosto caro e i miei produttori hanno accettato di cominciare perché i ragazzi crescevano. Poi abbiamo avuto la grande sfortuna che il canale pubblico ERT ha chiuso nel bel mezzo delle riprese, quindi il suo sostegno finanziario è sfumato. E' stata molto dura fino a poche settimane fa, quando è nato un nuovo canale che ha ripreso l'impegno. E' stata una battaglia.

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(Tradotto dal francese)

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