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Isa Qosja • Regista

“La coscienza prima della tradizione"

di 

- Il regista kossovaro Isa Qosja ha vinto il Premio Cineuropa a Sarajevo con Three Windows and a Hanging

Isa Qosja  • Regista

Il regista kossovaro Isa Qosja è tornato in concorso a Sarajevo con Three Windows and a Hanging [+leggi anche:
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intervista: Isa Qosja
scheda film
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, a nove anni dalla vittoria del Premio Speciale della Giuria per Kukumi. A Cineuropa ha raccontato il controverso tema del film, delle riprese in Kossovo e del valore del Sarajevo Film Festival.

Cineuropa: Il tema del suo film è molto comune nelle società patriarcali e più chiuse di tutto il mondo - se ne parla molto in Kossovo?
Isa Qosja: è proprio questa la ragione per cui ho realizzato questo film: perché non ne parliamo? Forse perché siamo una società tradizionale e patriarcale? La mancanza di apertura e di dialogo su questo problema nella società è una questione che peggiora le cose ulteriormente? Una di queste domande è anche alla fine del film: il marito perdonerà la moglie per questa disgrazia o no?

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Non c’è stata discussione, né dialogo, e neanche una menzione di questo problema fino ad oggi in Kossovo, e secondo i dati disponibili, circa 20.000 donne sono state stuprate e soltanto una ne ha parlato apertamente negli ultimi 14 anni. Qui, lo stupro per una donna è una cosa di cui vergognarsi, invece che una tragedia. Può essere molto difficile nelle famiglie che vivono sotto l’enorme pressione della comunità: possono solo guardare all’esterno dalle sbarre alle finestre, come si vede nel film. è un tabù, e penso che questo film avrà un qualche effetto sulle persone, per far loro comprendere che la coscienza è più importante della tradizione.

Ha girato film nell’era jugoslava. Come si è adattato al nuovo sistema? Può paragonare l’esperienza attuale a quella di Kukumi? Le cose sono migliorate per i registi?
Ho girato quattro film - due prima della guerra e due dopo, ovvero un film ogni nove anni. Ho provato molte più volte, ma non è andata. A volte erano sbagliate le circostanze, altre non c’era denaro, o il tema che mi piaceva non era accettabile in certi regimi. Il sistema però non mi ha mai interessato - mi interessano le vite e le esperienze della gente della mia regione.

Per Kukumi fu più semplice - il tema era diverso, altri tipi di personaggi, ero diverso anch’io.

Three Windows and a Hanging ha un tema molto duro, ed è stato più difficile da realizzare. I personaggi sono più complessi a livello psicologico, sempre sull’orlo di certe emozioni. Non volevo fare un film difficile da vedere, ma neanche evitare il dramma e le relazioni tra i personaggi.

Sull’ultima parte della domanda, non è migliorato nulla nel cinema kossovaro dopo Kukumi. Il Kossovo eroga circa 250.000€ l’anno per i lungometraggi, e ci sono molti filmmaker. Mi dicono che quest’anno ci sono più soldi, ma ancora insufficienti per poter lavorare continuativamente.

Oltre alla mancanza di fondi, qual è il problema maggiore per la produzione cinematografica in Kossovo, e qual è stata la parte più difficile nella realizzazione di Three Windows and a Hanging?
Oltre ai fondi, la mancanza di attrezzature e di professionisti esperti in tutti i settori. Per questo film, uno degli ostacoli principali era l’ambientazione: la casa nella quale giravamo era in una proprietà privata che avevamo affittato, con un contratto, ma il proprietario ha iniziato a venire a dire che non gli piaceva quello che stavamo facendo, e che dovevamo andare via. Avevamo già iniziato a girare, e io ero costantemente sotto stress, senza mai la certezza di finire quella parte.

è tornato in concorso a Sarajevo dopo nove anni. Cosa significa per lei e per il cinema kossovaro questo festival?
La mia prima esperienza al SFF era stata indimenticabile per la gente, il festival, la città. Sarajevo ha un posto speciale nel mio cuore.

Il SFF è il maggiore evento cinematografico della regione, e scopre nuove opere e filmmaker ogni anni - mi motiva più di tutti gli altri festival. Per me, ottenere il successo qui è quello che mi fa andare avanti come filmmaker. Penso sia lo stesso per il cinema del Kossovo in genere.

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(Tradotto dall'inglese)

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