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Giulio Ricciarelli • Regista

"Volevo raccontare una parte taciuta e dimenticata della storia tedesca"

di 

- Dopo aver presentato la sua opera prima, Labyrinth of Lies, il regista tedesco Giulio Ricciarelli ha parlato con Cineuropa al Festival del Cinema di Zurigo

Giulio Ricciarelli  • Regista

Nonostante abbia iniziato la sua carriera come attore teatrale e televisivo, lo tedesco Giulio Ricciarelli ha diretto con maestria il suo primo lungometraggio, Labyrinth of Lies (Im Labyrinth des Schweigens) [+leggi anche:
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intervista: Giulio Ricciarelli
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. L'ottima accoglienza al Festival di Toronto di quest'anno ha fatto impennare le vendite internazionali di questo film drammatico che parla della cospirazione portata avanti da varie istituzioni tedesche al fine di occultare i crimini di Auschwitz negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale. La storia, basata su fatti reali, racconta gli sforzi di un giovane e ambizioso procuratore (Alexander Fehling) per assicurare i responsabili alla giustizia. Il regista ha parlato con Cineuropa al Festival del Cinema di Zurigo

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Cineuropa: Esistono molti film che parlano della Seconda Guerra Mondiale, ma Labyrinth of Lies mostra un altro evento controverso, ovvero il periodo in cui la maggior parte della Germania non sapeva che cosa fosse successo ad Auschwitz.
Giulio Ricciarelli: Volevo ricordare una parte importante della storia tedesca che è stata dimenticata e ignorata anche dal cinema. Per un lungo periodo, la Germania ha tentato di negare molti crimini, pertanto ho voluto mostrare come un gruppo di individui si sia impegnato a cambiare questa situazione. Ho pensato che fosse una storia che meritava di essere raccontata. 

Dopo aver intrapreso la sua carriera di attore teatrale e televisivo, ha deciso di girare diversi cortometraggi e ora ha debuttato con un lungometraggio. Come è stata questa transizione?
Ho sempre amato il cinema. Quando ho deciso di passare alla regia - è stato un cammino complesso - non ho avuto paura di farlo in ambito cinematografico, piuttosto che in quello teatrale o televisivo, in cui ho più esperienza. Inoltre, volevo affrontare il progetto nel modo più semplice possibile, inserendo solo gli elementi essenziali affinché venisse compreso dal pubblico. Ho dovuto essere molto severo con me stesso, poiché la trama è davvero complessa. 

Cosa l’ha portata a scegliere Alexander Fehling per il ruolo di protagonista?
Avevo visto alcuni suoi film e mi aveva colpito per il suo charme da divo del cinema classico. È un tratto che pochi attori attuali hanno ed era proprio quello che cercavo per il mio personaggio. Inoltre, cosa altrettanto importante, ha dei tratti molto "tedeschi". 

Anche altre produzioni tedesche, come La caduta e Le vite degli altri, hanno mostrato la storia della Germania da un punto di vista critico e oggettivo. Secondo lei, perché sono questi i progetti tedeschi più apprezzati dal pubblico internazionale?
Credo che il pubblico apprezzi il fatto che alcuni film abbiano il coraggio di affrontare determinate questioni politiche, soprattutto in periodi difficili come quello che stiamo vivendo, in cui il mondo sta lottando con numerose situazioni problematiche. Inoltre, chi mai potrà interessarsi a una storia d'amore tra due studenti tedeschi, quando ciò avviene in ogni parte del mondo?

Dopo Toronto, il film verrà distribuito in molti paesi.
Oltre ai paesi di lingua tedesca, verrà distribuito in Francia, Italia e Israele, i quali erano interessati al film già dopo aver visto il trailer, quindi ancor prima che venisse proiettato. Inoltre, la Sony Classics ha mostrato interesse per il film a Toronto e ciò ha contribuito a dare un forte incentivo alle vendite. Per il momento, verrà distribuito anche in Canada, negli Stati Uniti, in Australia, in Giappone e molto probabilmente anche in Spagna.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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