email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Patrick Duynslaegher • Direttore artistico, Film Fest Gent

"Una finestra sulla trasformazione che sta avvenendo nel panorama musicale e televisivo"

di 

- Cineuropa ha parlato con Patrick Duynslaegher, direttore artistico del Film Fest Gent, riguardo il fulcro di quest'edizione e le sfide future

Patrick Duynslaegher  • Direttore artistico, Film Fest Gent

La 42ma edizione del Film Fest Gent prende il via oggi con un programma basato sul cinema britannico, le serie europee e le colonne sonore del cinema mondiale. "Come maggior festival cinematografico del Belgio, siamo anche una piattaforma e una vetrina per nuovi registi belgi di talento. Quindi siamo ben radicati nell'industria del cinema belga", dice Patrick Duynslaegher, che si occupa della direzione artistica dell'evento.

Cineuropa: Qual è il tema principale della 42° edizione del festival?
Patrick Duynslaegher: Siamo un tipo di festival non specializzato, che mostra tutti i tipi di cinema da tutto il mondo. Eppure ogni anno abbiamo un obiettivo; l'anno scorso era il cinema francese, e per questa edizione è quello britannico.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Avete delle anteprime di film britannici?
Sono soprattutto film nuovi. Abbiamo, tuttavia, un paio di titoli per la nostra cosiddetta sezione Classic. Alcuni dei film sono stati proiettati ad altri festival esteri, ma ogni film che proiettiamo è un'anteprima belga.

Sebbene il festival riguardi i film, si è anche dedicato alla musica. Può parlarci di quest'aspetto, e di come equilibrare musica e cinema all'interno dello stesso evento?
Prima di tutto, abbiamo una competizione per film, con due premi distinti. Abbiamo un premio per il miglior film, e abbiamo anche un secondo premio per la miglior colonna sonora, musica o sound design. Tempo fa si poteva chiaramente dire cosa fosse il sound design e cosa la musica, ma oggi tutte queste cose si mescolano, rendendo il tutto molto interessante. Abbiamo anche una sezione specifica per i film sulla musica - principalmente documentari, ma anche alcune pellicole di finzione - che si chiama Sound and Vision. E poi, naturalmente, abbiamo i nostri concerti, che si svolgono alla fine del festival. Quest'anno, abbiamo un concerto speciale che riflette la nostra attenzione sul cinema britannico: si chiama Great British Film Music. Vi farà entrare nella storia del cinema britannico, e comprende una selezione di film che copre molti decenni, e la cui linea guida è la colonna sonora. La prima parte del concerto comprende compositori classici, con le colonne sonore degli adattamenti di Shakespeare, come Riccardo III, e la seconda parte riguarda quelli contemporanei come Patrick Doyle (che riceve il premio alla carriera), Craig Armstrong, Michael Nyman e George Fenton - che saranno presenti al concerto. Infine, come evento di chiusura, abbiamo la cerimonia del World Soundtrack Award e il relativo concerto, che quest'anno è dedicato ad Alan Silvestri.

Perché ha scelto di includere anche le serie TV in quest'edizione?
Negli ultimi anni, la serie TV hanno conosciuto un'enorme evoluzione. Troviamo prodotti di grande successo di altissima qualità, sia in termini tecnici che narrativi. C'è stato anche un cambiamento nel pubblico: mentre il cinema commerciale si rivolge ai giovani in questo momento, è nella serie TV che si trovano i veri drammi per adulti. Quindi si sta aprendo un mondo molto vasto, e credo che i festival dovrebbero essere una finestra sulla trasformazione che sta avvenendo. Ecco perché abbiamo quattro serie quest'anno nella nostra sezione Serial Madness: una commedia fiamminga di successo, il cui primo episodio è stato appena trasmesso, raggiungendo oltre 600.000 spettatori (proietteremo gli ultimi quattro episodi come anteprime); ed anche altre tre serie TV europee, di cui presenteremo i primi due episodi.

Quante persone vi aspettate al festival, e quali sono le vostre principali sfide dei prossimi anni?
Abbiamo già venduto circa 100.000 biglietti, che è un grande risultato per un festival che dura 11 giorni. Per quanto riguarda le sfide dei prossimi anni, quando il festival ha iniziato a includere la musica nel suo programma 15 anni fa, siamo diventati un evento unico in Europa. Ora ci sono molti altri eventi che si concentrano su questi aspetti, quindi la nostra sfida è quella di mantenere la nostra posizione e trovare nuovi modi per rafforzare le qualità che ci rendono speciali. Abbiamo bisogno di rinnovarci e cercare di crescere in quelle attività che possono essere di beneficio per l'industria cinematografica e musicale. Questa è la sfida che stiamo affrontando. Abbiamo radici solide, ma in questo momento ciò che serve è una buona rete in tutta Europa, perciò stiamo anche lavorando con diversi partner, al fine di rafforzare la nostra dimensione internazionale.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy