email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Fatih Akin • Regista

“Come produttore, proteggo il mio ruolo di regista”

di 

- CANNES 2017: Abbiamo parlato con il regista tedesco Fatih Akin del suo nuovo thriller, Oltre la notte

Fatih Akin  • Regista
(© P. Le Segretain / Getty Images / Festival de Cannes)

A dieci anni dalla vittoria al Festival di Cannes del premio alla Miglior sceneggiatura per Ai confini del paradiso [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Fatih Akin
intervista: Klaus Maeck
scheda film
]
, il regista, sceneggiatore e produttore amburghese Fatih Akin torna in concorso sulla Croisette con il thriller Oltre la notte [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Fatih Akin
scheda film
]
, interpretato dall’attrice tedesca Diane Kruger. Nel 2005, Akin è stato membro della giuria della Palma d’oro e ha presentato Crossing the Bridge – The sound of Istanbul [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, mentre nel 2012 era presente con il documentario Polluting Paradise [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Cineuropa: Oltre la notte è un thriller sulla vendetta?
Fatih Akin:
É un film su una giovane madre la cui vita ruota attorno alla propria famiglia, che lei adora. È una mamma a tempo pieno che all’improvviso perde il marito e il figlio e, non riuscendo a darsi pace, cerca di ottenere giustizia. Infatti è anche un film sulla famiglia e sulla giustizia e su come queste due parole abbiano un significato fluido e si prestino a diverse interpretazioni. Al tempo stesso, Oltre la notte è un thriller che tenta di raccontare una storia filosofica in modo divertente. 

Che tipo di ricerche ha fatto?
La pellicola racconta un evento immaginario basato sugli attacchi perpetrati dall’NSU (National Socialist Underground), e in particolare la bomba fatta esplodere a Porz, a Colonia, dove per fortuna vi furono soltanto feriti, e non vittime. Considerata la portata della bomba, è stata una vera fortuna che nessuno sia morto. Ho letto molto al riguardo, e una buona fonte è stata il libro The NSU Complex, scritto da Stefan Aust e Dirk Laabs. Dal momento che la giustizia gioca un ruolo all’interno del film, spesso ho assistito ai processi all’NSU e ho studiato i rapporti.

Ha avuto un consulente drammaturgico?
Hark Bohm
, che ha studiato legge e ha già lavorato su molti drammi ambientati in tribunale, mi ha aiutato. Ha una certa familiarità con la burocrazia e le procedure, e sa esattamente come trasformarle in forma drammaturgica. Inoltre Herman Weigel, che per decenni ha collaborato con Bernd Eichinger, ha contribuito molto alla struttura drammatica del film, come aveva fatto in precedenza nel caso di Goodbye Berlin [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
.

Come è nata l’idea di ingaggiare Diane Kruger come attrice protagonista?
Diane ha vissuto a lungo in Francia, dove, da La sposa turca [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
in poi, tutti i miei film sono usciti in sala. Una volta in un’intervista ha dichiarato che le sarebbe piaciuto lavorare con me. L’ho incontrata qui a Cannes, al party organizzato per la premiere di Polluting Paradise, nel 2012. Per il ruolo principale di Oltre la notte, stavo cercando un personaggio come lei, quindi le ho inviato il copione. Ci siamo dati appuntamento e fin da subito eravamo sulla stessa lunghezza d’onda. Quando stavo facendo i provini per i personaggi secondari, ho capito quanto le piaccia recitare. È curiosa, intelligente e, ovviamente, non ha paura. Questa collaborazione mi ha arricchito molto.

Com’è lavorare con una grande star hollywoodiana?
Non ho mai lavorato con qualcuno che fosse così concentrato sul set. È stata una grande sfida per me, perché di solito sono io il re della concentrazione sul set. In questo caso, ho dovuto starle dietro. È stata un’esperienza spossante, ma anche molto positiva.

Come è cominciata la coproduzione con la società parigina Macassar Productions?
Mélita Toscan du Plantier
è una mia vecchia amica. L’ho incontrata quando ero con Emir Kusturica a Cannes. Dopo aver concluso la prima coproduzione con la sua società, mi ha detto che le sarebbe piaciuto essere coinvolta nel mio prossimo film.

È difficile essere un regista e un produttore nello stesso tempo?  
Non ho mai considerato questa doppia funzione come un peso. È piuttosto il contrario: come produttore, proteggo il mio ruolo di regista, per quanto riguarda la libertà artistica. Come regista, posso decidere di girare il mio film cronologicamente, anche se è più costoso. Non devo convincere nessuno. Inoltre, posso prendere delle decisioni rispetto alla mia troupe, che è davvero ottima. La mia produttrice, Nurhan Sekerci-Porst, è una donna competente ed intelligente, che si assicura che tutto vada come voglio io.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Leggi anche

Privacy Policy