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Deborah Chen • Fondatrice di The VR Cinema, Romania

“Sarà un onore, per me, partecipare alla nascita della realtà virtuale”

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- La realtà virtuale si sta avvicinando sempre più al pubblico rumeno: Cineuropa ha intervistato Deborah Chen, fondatrice e presidente del comitato consultivo del primo cinema in RV di Bucarest

Deborah Chen • Fondatrice di The VR Cinema, Romania

La Romania sta attivamente volgendosi alla realtà virtuale (VR). Dopo le iniziative di CINETic a vari festival, come i Romanian VR Days a Cannes e l’InfiniTIFF in Transilvania (vedi la notizia), la VR è sempre più vicina al pubblico rumeno; Cineuropa ha avuto l’opportunità di intervistare Deborah Chen, fondatrice e presidente del comitato consultivo del primo VR Cinema di Bucarest.

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Cineuropa: Quanto è stata dura lanciarsi in un’iniziativa così innovativa come un VR cinema?
Deborah Chen: Devo ammettere che non è stata una decisione facile. La nostra idea era di investire in un settore nascente, nella speranza di contribuire al suo sviluppo. Siamo rimasti molto colpiti dal talento da questa generazione di cineasti votati alla VR e dagli altri creatori di contenuti. Tuttavia, non esiste ancora un vero e proprio modello di distribuzione per i film in realtà aumentata, e noi volevamo riempire questo vuoto.

E perché ha scelto la Romania?
Io sono di Londra, sono anglo-cinese. Ho sempre avuto la sensazione che la Romania fosse incredibilmente esperta in fatto di tecnologie e, in un certo senso, è anche più pronta di Londra ad accogliere una nuova idea. Al momento quasi tutta l’attrezzatura per la realtà virtuale ha costi proibitivi, e anche questo è un motivo per cui abbiamo scelto la Romania. 

Può darci qualche dettaglio in più sul cinema?
Il cinema si trova nel Veranda Mall, il centro commerciale più centrale di Bucarest. Abbiamo una sala con 20 posti su una superficie di 150 m2. Può sembrare molto spazioso, ma è proprio nostra intenzione garantire il più possibile spazio e comodità agli spettatori. Abbiamo otto spettacoli al giorno, il che significa 160 spettatori.

Come definirebbe il tipo di pubblico a cui si rivolge?
Il nostro è un pubblico giovane e che ama sperimentare, ma la realtà virtuale è per tutti. Stiamo diventando una specie di punto di ritrovo, infatti vediamo gruppi di amici o famiglie venire da noi e divertirsi in un’esperienza di gruppo. Ovviamente, anche se gli spettatori vengono insieme, grazie alla nostra tecnologia, possiamo permettere di vedere a ognuno un film diverso. Fondamentalmente, vorremmo dare la possibilità di questa esperienza non solo ai millennial, ma anche ai bambini, o ai nonni e alle nonne che non potrebbero beneficiarne altrimenti.

In che modo selezionate le esperienze di realtà virtuale?
La scelta dei film è la nostra priorità, attualmente. Offriamo film per ragazzi, documentari, fantascienza e molti altri contenuti. Siamo entusiasti delle possibilità che apriranno in futuro le esperienze immersive e sicuramente le offriremo anche noi, ma per il momento i film con contenuti di alta qualità sono una perfetta introduzione alla VR.

Offrite anche contenuti rumeni?
Abbiamo intenzione di offrire anche lavori di artisti rumeni in eventi speciali, per gli spettatori più esigenti e appassionati. La nostra offerta include un’esperienza a 360 gradi in una stupenda miniera di sale, realizzata da un’agenzia che si chiama Creative VR e un ipnotico balletto, opera di una compagnia rumena chiamata Undivided, entrambe nostre partner per quanto riguarda i contenuti speciali.

CINETIc è piuttosto attiva; qual è il suo ruolo nel vostro cinema?
Abbiamo degli ottimi amici al CINETIc, e sono fantastici innovatori che ammiro molto. Non hanno partecipato alla creazione vera e propria del cinema, ma ci scambiamo continuamente idee. Inoltre, Ioana Mischie, la coordinatrice dei programmi CINETIc, capita a volte nel nostro comitato consultivo, e beneficiamo enormemente della sua visione e della sua creatività.

Cosa l’ha portata a investire nella realtà virtuale? Crede che ci sia un rischio economico?
Il budget di questo investimento è di poco più di 150.000 euro e ci auguriamo di aumentarlo in avvenire. C’è sicuramente un rischio, ma si tratta di una nuova industria che è sicuramente destinata a crescere molto. Lavoro nel mondo della finanza, passo la maggior parte del mio tempo a decidere su investimenti molto onerosi. Non mi definirei una persona amante del rischio, ma è un’opzione che prendo in considerazione. In ogni caso, questo è stato un investimento diverso da tutti gli altri; è un progetto più personale in cui ho riversato passione e attendo pazientemente di avere un riscontro economico. Non pensiamo certo di diventare ricchi il primo anno, perché la nostra compagnia finanzia le entrate, ma in futuro speriamo di diventare uno dei maggiori distributori. In dieci anni la VR potrà aver apportato cambiamenti fondamentali alla nostra società.  Sarà un onore, per me, aver partecipato in modo più o meno importante alla nascita di questa nuova realtà. 

Pensa di espandersi in altri territori?
I rumeni si adattano bene alle novità, quindi Bucarest è un luogo fertile per il nostro primo cinema. Ma, guardando avanti, sicuramente è nostra intenzione allargarci al resto d’Europa.

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(Tradotto dall'inglese)

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