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Helene Hegemann • Regista

“Cambio costantemente il mio campo di lavoro”

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- German Films intervista Helene Hegemann, regista di Axolotl Overkill, successo premiato al Festival di Sundance

Helene Hegemann • Regista

È una tiepida sera di metà estate e Helene Hegemann ci invita a sederci all'aperto, nel ristorante italiano accanto a Volkspark Friedrichshain, così potrà fumare. In pochi secondi si è già fatta una sigaretta, mentre il suo cane Charly se ne sta pacificamente appisolato sotto il tavolo. 

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è appena uscito nelle sale tedesche, dopo la prima mondiale al Sundance, a gennaio. E la cosa è notevole sotto diversi punti di vista. Non solo per il fatto che la sua regista ha 25 anni e non ha mai frequentato una scuola di cinema, ma anche perché è stata lei stessa ad adattare il suo romanzo, Axolotl Roadkill, pubblicato quando ne aveva 18 e subito diventato un enorme successo che l'ha resa improvvisamente famosa. Tuttavia, l'incontestabile qualità letteraria del romanzo, con la prospettiva radicalmente soggettiva di una teenager, è stata offuscata da una polemica talvolta aspra seguita ad alcune accuse di plagio. Al contrario, il film è stato quasi universalmente applaudito dalla critica. Non che Hegemann legga le critiche. Ha smesso di farlo molto tempo fa, per spirito di autoconservazione.

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Poco dopo la pubblicazione del libro, sono iniziate le richieste di adattamento, mi dice  Hegemann, ma a lei non piaceva nessuna delle sceneggiature che le venivano proposte dai vari autori. “Fortunatamente, ho tenuto i diritti per il film così da poter conoscere le persone che volevano farne un'opera cinematografica. Ma mi sono subito resa conto che non avevano idee migliori delle mie, quindi tanto valeva che lo facessi io stessa.” Detta così sembra che Hegemann sia estremamente sicura di sé, ma lei ci tiene a sottolineare che è stato più un “gesto disperato”.

“Tutte le versioni che mi venivano proposte sbagliavano completamente l'approccio, erano semplicemente un mix tra Wetlands [+leggi anche:
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e Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino. Ero esterrefatta. Volevo proprio il contrario di una storia di adolescenti ribelli e feste esagerate”. L'autrice è riuscita anche a mantenere i diritti sul montaggio finale, ad esempio quello di impedire un taglio alla fine, magari da parte di un distributore che volesse un film perturbante e d'impatto sul pubblico. Il che è tutt'altro che scontato nell'industria cinematografica tedesca. Ma il risultato finale del suo film rivela anche questa libertà artistica. 

Axolotl Overkill è uno sviluppo coerente del romanzo: a parte l'idea di base, nella sua innovativa sceneggiatura, ha mantenuto molto poco dell'opera originale. “Dopo tutto, il romanzo conteneva la vita interiore della protagonista, per il film dovevo creare un mondo esterno a lei e, alla fine, in tutto sono rimaste solo due di tutte le scene originali”, spiega Hegemann.

L'autrice e filmmaker ha dimostrato un buon fiuto anche per quanto riguarda il casting: la maggior parte degli attori vengono dal teatro e, dalla sensazionale Jasna Fritzi Bauer nei panni di Mifti a Mavie Hörbiger, Laura Tonke e Bernhard Schütz, tutti apportano grande vitalità ai loro personaggi. “È perché sanno tutti quello che stanno facendo, sono pienamente calati nel contesto”, conferma con entusiasmo la regista.

Questo film non è il primo lavoro da regista di Hegemann; due anni prima del libro aveva già realizzato un mediometraggio intitolato Torpedo. All'epoca aveva 15 anni ed era già molto avanti per la sua età. Cresciuta a Bochum, all'età di 13 anni, dopo la morte di sua madre, si è trasferita a Berlino per vivere con il padre, Carl Hegemann, drammaturgo del Volksbühne, da molti ritenuto il miglior teatro di lingua tedesca. Ha iniziato a scrivere a 13 anni e due anni dopo ha vinto il  Max Ophüls Prize con Torpedo. Poco dopo, il suo inquietante romanzo è stato pubblicato. È celebrata come una ragazza prodigio straordinariamente brillante.

Nei sette anni che sono trascorsi dalla pubblicazione del libro, con il clamore e le critiche che ne sono conseguite, Helene Hegemann è cresciuta molto. Sembra oramai una sicura donna di mondo e parla con grande consapevolezza di se stessa e del proprio lavoro. “Mantengo sempre una certa sana distanza, perché cambio costantemente il mio campo di lavoro”. E ora che anche Axolotl Overkill è concluso, sta già lavorando a un nuovo romanzo, il terzo, che parlerà della vita nei quartieri residenziali chiusi. Vuole continuare sia a scrivere che a fare film. C'è solo una cosa che non vuole più fare: adattare i suoi stessi libri. O almeno questo è quello che dice ora.

In collaborazione con

 

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(Tradotto dall'inglese)

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