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Radu Muntean • Regista

"Non ho altra scelta che lavorare duro"

di 

- Il primo regista della "Nouvelle vague" romena a lanciare il suo terzo lungometraggio, un ritratto semplice e umano della sua generazione

Dopo la storia di un omicidio per il grande pubblico (The Fury nel 2002) e un film d'azione d'autore (The Paper Will Be Blue nel 2006, nominato per il Pardo d'oro di Locarno e vincitore del Premio speciale della giuria a Namur), Radu Muntean cambia nuovamente stile e tema: Boogie [+leggi anche:
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, suo terzo film, evoca la vita dei poco più che trentenni.

Non contento di essere uno dei registi romeni più in vista, Muntean è conosciuto anche come autore di pubblicità: sono sue molte delle pubblicità trasmesse in Romania. Primo regista della Nouvelle vague romena al suo terzo film, Muntean è anche il più ardente autore al servizio della sua generazione.

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Cineuropa: Bisogna lavorare duro per fare carriera nel cinema?
Radu Muntean: Non posso parlare che per me, non so come funzioni per gli altri. Per lungo tempo, fare pubblicità è stato per me l'unico modo di esercitare il mestiere che avevo imparato. Questo mi ha dato esperienza e più fiducia in me stesso. Ora voglio fare quanti più film è possibile e la pubblicità è diventata un mezzo efficace ed elegante per mantenermi. E' qualche anno, ormai, che ho il privilegio di poter decidere come suddividere il mio tempo tra il cinema e la pubblicità, ma non potrei abbandonare completamente né l'una né l'altra. Quindi, non ho altra scelta che lavorare duro.

Per la scrittura delle sue sceneggiature, ha già una formula: The Paper Will Be Blue e Boogie sono stati co-firmati insieme ad Alex Baciu e Razvan Radulescu. Come organizzate il vostro lavoro di squadra? In quanto regista, ha il "diritto di veto"?
Francamente, finora il problema non si è mai presentato. Certo, abbiamo avuto qualche disaccordo, ma siamo riusciti ad intenderci. La nostra squadra funziona abbastanza bene. Prima lavoriamo sullo sviluppo del trattamento e poi dividiamo la sceneggiatura in tre parti. Ognuno di noi scrive la sua parte, poi ne discutiamo insieme e limiamo i dettagli fino a produzione avanzata, dopo le prove.

In quale momento delle pre-produzione ha deciso di girare Boogie camera a spalla?
C'è un a priori che vuole che la camera a spalla sia un mezzo visivo utilizzato per dare forza ai film sociali. Impiegata con misura, è di fatto semplicemente un modo di girare che dà allo spettatore un senso più acuto della realtà rappresentata sullo schermo e al regista una maggiore libertà. Né più, né meno.Sapevo fin dall'inizio che volevo girare Boogie camera a spalla in piano-sequenza, perché volevo raccontare la storia come se fosse un documentario. La cinepresa si fa testimone esterno degli eventi e mostra allo spettatore ciò che sembra essere più interessante, senza mai esprimere una posizione privilegiata. Nel genere di cinema che amo, il regista non si mette mai davanti, né nel suo modo di girare, né nel montaggio. E' soltanto il "pilota" discreto del film.

Si dice che sia difficile lavorare con i bambini sul set. Com'è andata con suo figlio per il suo ruolo in Boogie?
Inizialmente, Vlad non doveva recitare in Boogie, perché non amo mischiare famiglia e lavoro. Abbiamo fatto un casting e era stato scelto un altro bambino, apparentemente gentile e facile, che poi si è rivelato incontrollabile durante le prove. Alla fine, una settimana prima delle riprese, ho chiamato casa per i rinforzi. Vlad a fatto il provino e ci è parso perfetto per questo ruolo.L'esperienza è stata difficile sia per lui che per me, ma so che non mi sarei mai inteso meglio con un altro bambino. Nel film non ci sono, d'altronde, molti dialoghi ed eventi ispirati alla nostra esperienza insieme. Vlad è stato di grande aiuto in un momento difficile e quando sarà grande e potrà capire tutto questo, lo ringrazierò caldamente.

Lei è, al momento, il fortunato autore di tre lungometraggi di stili e temi molto diversi tra loro. Che genere di storia prevede di portare sul grande schermo in futuro?
Una storia di coppia. In questo momento, sto riflettendo sui rapporti tra uomo e donna. Ho già scritto, con Alexandru Baciu, la sinossi del nostro prossimo film, che penso di girare l'anno venturo.

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