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Industria / Mercato - Italia

Country Focus: Italia

Rapporto ANICA-APA: serie e film italiani in crescita sui mercati esteri

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- Presentati i dati della ricerca promossa dalle due associazioni di categoria e realizzata nell’ambito del MIA; fondamentale il ruolo delle coproduzioni internazionali

Rapporto ANICA-APA: serie e film italiani in crescita sui mercati esteri
La presentazione dalla ricerca ANICA-APA ieri a Roma

Le coproduzioni internazionali sono il primo motore della circolazione estera dei titoli audiovisivi italiani. È quanto emerge dalla ricerca “Le serie e i film italiani sui mercati esteri: circolazione e valore economico” promossa dall’ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) e dall’APA (Associazione Produttori Audiovisivi), presentata ieri a Roma. Considerando i valori medi relativi ai trienni 2017-2019 e 2020-2022, si registra infatti un incremento del 51% delle opere realizzate insieme a produttori esteri, con un aumento significativo del numero di Paesi coinvolti: 25 all’anno nel triennio 2020-2022, contro i 16 del triennio 2017-2020.

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Dai dati della ricerca, realizzata in collaborazione con l’istituto eMedia e con il sostegno di Agenzia ICE nell’ambito del MIA 2023, emerge che nel triennio 2020-2022 arriva a €103 milioni il valore complessivo degli apporti esteri (da parte di produttori in posizione minoritaria e paritaria) per opere cinematografiche e televisive, +49% rispetto ai €69 milioni registrati nel triennio 2017-2019. La Francia risulta il paese con il quale l’Italia ha realizzato il maggior numero di coproduzioni (73); segue la Svizzera (31) e poi la Germania e il Belgio rispettivamente con 24 e 25 contratti di coproduzione.

La ricerca, svolta su un numero complessivo di 2.072 opere prodotte fra il 2017 e il 2022 (da un triennio all’altro, si registra un +28% di opere prodotte), propone una stima del numero dei titoli che hanno avuto una qualche circolazione estera anche solo su uno dei tre canali distributivi (sala cinematografica, TV, VoD). Sulla base di dati in continuo aggiornamento, si stima che il numero di serie e film italiani prodotti nel 2022 con una qualche circolazione estera si collochi tra i 183 e i 203, per un valore complessivo legato all’export che si attesta fra i €106 milioni e i €156 milioni, in netta crescita rispetto ai dati relativi al 2017, quando la circolazione estera valeva quasi solo un terzo del valore attuale.

Sono quattro i fattori individuati alla base della crescita dei volumi di produzione e di circolazione estera tra il 2017 e 2022: oltre all’incremento della domanda di titoli a livello mondiale e all’ingresso nel mercato degli operatori globali VoD, con il loro contributo alla produzione di serie e film, il merito va anche al Tax Credit, esteso dal 2017 alle produzioni video-televisive, e all’ingresso sul mercato di capitali esteri che hanno spinto le imprese nazionali in un contesto di più ampie e intense relazioni internazionali.

Lo studio, tuttavia, avverte di come l’impatto di questi quattro elementi tenderà fisiologicamente a ridursi nei prossimi anni. “Occorre attrarre nuovi investitori e lavorare a prodotti con una sempre maggiore vocazione all’esportazione”, ha affermato il presidente ANICA Francesco Rutelli, che si è soffermato anche sul tema della distribuzione estera: “Per sostenerla, abbiamo bisogno di minimi garantiti che siano una leva efficace per riportare le imprese italiane a distribuire il cinema italiano di punta”.  

“Le nazioni si raccontano e competono anche attraverso lo storytelling del proprio Paese, e le opere culturali, audiovisive e cinematografiche sono un mezzo importantissimo per questa narrazione”, ha specificato la presidente APA (e di Cinecittà) Chiara Sbarigia, la quale ha anche ricordato il valore economico delle industrie creative, un valore che bisogna continuare a proteggere e sostenere se si considera anche l’importante dato sull’occupazione: ad oggi, in Italia, si contano 120mila impiegati diretti nel settore.

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