Addio MEDIA, Benvenuta Creative Europe
- Cosa aspettarci dunque dalle politiche europee e dal nuovo programma "Creative Europe"?
Quest'anno, Cineuropa si è associata con il Forum d'Avignon per la creazione di una tavola rotonda sulla "creazione, il motore dell'Europa?". Attraverso interessanti discussioni, il Forum d'Avignon ambisce a rafforzare i rapporti tra la cultura e l'economia, suggerendo argomenti di riflessione a livello globale, europeo e locale.
Cosa aspettarci dunque dalle politiche europee e dal nuovo programma "Creative Europe"?
Nel Novembre 2011, la Commissione Europea ha presentato il suo nuovo programma "Creative Europe" che sostituirà, a partire dal 2014, gli attuali programmi media e culturali. Dopo 7 anni di sostegno al settore media e culturale, MEDIA, MEDIA mundus e Culture volgono al termine. Il nuovo programma prende il loro testimone e si fa posto nella strategia di Europe 2020, la strategia dell'EU per la crescita e l'impiego. Infatti, basandosi sull'esperienza e sul successo dei programmi precedenti, che hanno sostenuto il settore culturale ed audiovisivo per oltre 20 anni, l'obiettivo di questa nuova iniziativa è dare una spinta ai settori culturali ed a quelli creativi. Con Creative Europe, tali settori riceveranno un maggiore supporto EU, così come promesso dalla Commissione. È importante notare che Creative Europe resta tuttora un progetto. Il programma è stato discusso nel Consiglio (i 27 Stati membri) e il Parlamento Europeo prenderà la decisione finale sul budget per il periodo dal 2014 al 2020. Cosa sta cambiando, quindi?
Cosa cambia |
PRIMA |
DOPO |
STRUTTURA |
Tre programmi differenti |
Un programma unico, suddiviso in tre settori diversi. |
NOME |
MEDIA, MEDIA mundus & Culture |
Creative Europe |
BUDGET CINEMA E AUDIOVISIVI |
755 milioni di Euro |
900 milioni di Euro (proposta) |
BUDGET CULTURALE |
400 milioni di Euro |
500 milioni di Euro (proposta) |
BUDGET TOTALE |
+\- 1.18 miliardi di Euro |
1.8 miliardi di Euro (proposta) |
FONDI GARANTITI |
Nessuno |
200 milioni di Euro |
PUNTO INFORMAZIONE NAZIONALE |
Info point MEDIA Desks & Culture |
L'unione di entrambi. |
Raccogliere fondi per gli artisti e per le culture professionali è uno dei principali obiettivi del nuovo programma culturale europeo. Divisa in un livello Media, un livello culturale ed un livello intersettoriale, Creative Europe intende estendere la cultura europea nei suoi territori e anche oltre. Il livello intersettoriale è stato creato con un preciso intento: offrire a professionisti di diversa nazionalità la possibilità di sviluppare le proprie capacità lavorando insieme.
Raccogliere fondi per le attività culturali transnazionali all’interno e all’esterno dei territori EU ha come obiettivo un rafforzamento culturale e dei settori creativi, proteggendo al contempo le diversità culturali e linguistiche. Uniti certo, ma preservando le diversità. Questo è lo slogan europeo. Questa volontà di superare le sfide come quelle della frammentazione del mercato e degli ostacoli correlati all'accesso al finanziamento convoglia la consapevolezza - in continua crescita negli ultimi anni - dell’importanza di industrie culturali e creative in un contesto europeo.
Infatti, queste industrie – dall’architettura al design, passando per il cinema e i vari tipi di festival – rappresentano uno dei settori più dinamici dell’Europa pur restando il centro della diversità culturale. Per portare fuori questo dinamismo, sarà semplice accedere a Creative Europe per i professionisti della cultura e della creatività combinando meccanismi rimasti separati a lungo, in un unico sistema aperto a tutte le industrie creative e culturali.
Tuttavia, questo programma non è stato accolto senza alcuna polemica. E tra le critiche e i timori, la preoccupazione principale è la fusione dei tre programmi in un'unica struttura. Sì, perché unendo i tre programmi si rischia di mettere a repentaglio la loro indipendenza sia dal punto di vista della visibilità e delle priorità che dal punto di vista del budget. MEDIA, per esempio, è riuscito a diventare un'etichetta riconoscibile agli occhi dei cittadini europei. Unirla al programma culturale significherebbe cancellare quel “marchio” creando confusione nella percezione del pubblico. Inoltre, mischiare alla rinfusa i tre programmi senza differenziarli in modo corretto renderebbe impossibile anche una divisione equa dei fondi da destinare ad ognuno di essi. Ricapitolando, è un programma nuovo che ha bisogno di perseguire il successo dei suoi predecessori.
Il Forum d’Avignon mira a rafforzare i legami esistenti tra cultura ed economia, suggerendo argomenti di riflessione a livello globale, europeo e locale. Il Forum d’Avignon fu creato dopo l’approvazione della convenzione UNESCO sulla diversità culturale e sin da subito ha avuto un grande sostegno dal Ministero della Cultura e Comunicazione francese. Ogni anno il Forum organizza, insieme con i suoi partners, degli incontri internazionali che forniscono l’opportunità per importanti discussioni e scambi tra attori dal mondo della cultura, delle industrie creative, dell’economia e dei media.
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