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Edouard Waintrop • Delegato generale della Quinzaine des réalisateurs

Autori, piacere ed emozioni

di 

- Edouard Waintrop, nuovo delegato generale della Quinzaine des réalisateurs, illustra la sua selezione 2012

Incontro con il nuovo delegato generale della 44ma Quinzaine des réalisateurs, che si svolgerà dal 17 al 27 maggio 2012 nell'ambito del 65mo Festival di Cannes.

Cineuropa: Ha annunciato che la sua selezione è composta da "film che daranno piacere allo spettatore". E' una nuova linea editoriale per la Quinzaine ?
Edouard Waintrop: Non capisco quelli che dicono che faranno scoprire degli autori e che alla base non c'è il piacere. Quando un autore mi colpisce, vuol dire che mi ha emozionato. Se vai al cinema è comunque per trarne un certo piacere, sebbene se ve ne siano di vari tipi, pure con film complicati. Il cinema è anche trasmettere significato attraverso il piacere.

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Ha selezionato diverse commedie, un genere solitamente poco rappresentato.
E' più difficile fare bene una commedia che un film "normale". Coloro che le fanno hanno il doppio handicap di affrontare un'arte difficile e di non essere riconosciuti. Niente mi innervosisce tanto quanto certe critiche condiscendenti su certe commedie. Chaplin e Buster Keaton hanno generato il meglio del cinema mondiale, Tati è un eroe, Woody Allen è molto stimabile, Jerry Lewis ha fatto cose formidabili, e la commedia all'italiana di Dino Risi, che è un vero mito per me, Mario Monicelli, Comencini… Ma non volevo fare un festival di commedie. Amo tutti i tipi di cinema, tra cui le commedie. Tra i film francesi, ad esempio, presentiamo due commedie e due opere prime piuttosto cupe.

Ha visionato circa 1400 lungometraggi per costruire la sua selezione. Quali sono le tendenze del cinema mondiale?
La televisione ha fatto danni. Ci sono tante nuche di personaggi, di camera a spalla che va non si sa dove né perché: l'arte di fare immagini si è molto abbassata un po' ovunque, perché la gente pensa che dal momento che segue un protagonista, la cosa funzionerà. Ora, non c'è niente di meno espressivo di una nuca, al contrario di un volto. L’arte dell'inquadratura resta quello che diceva Rohmer a proposito di Murnau: sapere dove si posiziona la camera e comporre l'inquadratura a partire da lì.

La sua selezione include film francesi, spagnoli, svizzeri e britannici. Che cosa ne è degli altri paesi europei?
Un film scandinavo stava per essere preso, ma ho dovuto scegliere perché non volevo prendere troppi film. Sono rimasto deluso dal cinema italiano, di cui sono un grande fan, anche se ho trovato molto interessante Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana. Ma mi sono chiesto se le sfumature del soggetto sarebbero state comprese davvero a livello internazionale. In Europa dell'Est non abbiamo trovato nulla di appassionante, con cinematografie che producono molto poco per ragioni diverse, come l'Ungheria che sta affrontando una delle crisi più gravi della sua storia.

Alcuni suoi predecessori hanno adottato una politica di non comunicazione con la selezione ufficiale. E lei?
Non c'è bisogno di rompere ogni comunicazione per essere indipendenti. Basta sentirsi sufficientemente forti per poter discutere. Ho buoni rapporti con Gilles Jacob e Thierry Frémaux, e non ho intenzione di cambiarli. Certo, ci sono sempre problemi (ride) quando si tratta di scegliere film, perché ce n'è sempre uno che vorresti e che passa alla selezione ufficiale. E' successo con due film, ma non importa e tanto meglio per quelli che hanno scelto di andare al Certain Regard piuttosto che da noi.

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