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Basil da Cunha • Regista

“La realtà deve essere sempre più forte del cinema”

di 

- Incontro con il giovane regista del sorprendente After the Night in occasione dell'evento “Les Cinéastes invitent... l'ami européen”

Basil da Cunha  • Regista

Il cineasta svizzero-portoghese Basil da Cunha, 29 anni, ha fatto un riuscitissimo esordio nel lungometraggio con After the Night [+leggi anche:
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intervista: Basil da Cunha
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, svelato l'anno scorso alla Quinzaine des réalisateurs cannense dove i suoi cortometraggi Nuvem e Os vivos também choram erano stati selezionati nel 2011 e 2012. Abbiamo incontrato il regista a Parigi in occasione della serata "Les Cinéastes invitent... l'ami européen" organizzata dall'ARP, la SACD e la SAA, e prima dell'uscita europea del film ad aprile in Francia, Belgio, Spagna e Regno Unito nell'ambito del The TIDE Experiment (lancio simultaneo, o quasi, nelle sale e in VoD).

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Cineuropa: Come nasce l'idea di After the Night? Perché questo luogo così particolare che è la bidonville di Riboleira, quartiere di Lisbona?

Basil da Cunha: E' il luogo dove abito, e ho sempre lavorato con le persone che mi circondano e che amo, con attori non professionisti che partecipano a tutto il processo creativo: si gira in ordine cronologico, si improvvisa tantissimo e alla fine si scrive il film insieme. Riboleira è una delle ultime roccaforti contro il capitalismo e il liberalismo in Europa. E' un luogo un po' arcaico perché non vi si obbedisce alle stesse regole del resto della società. E vi si ritrova una bellezza che si vede in pochi altri posti.

Che ci dice del miscuglio tra film noir e approccio quasi documentario?

Amo l'eclettismo e deviare i generi. C'è anche dell'iperrealismo, poesia, esoterismo… After the Night non soddisfa le attese di un film noir già nelle premesse: non si sa nemmeno cosa sia stato rubato. Ci si rende subito conto che si tratta di un pretesto. Ci sono i delinquenti, ma alla fine sono umani e complessi e con loro ci si sente a proprio agio. Il film noir è anche un genere visivamente interessante, in particolare per i chiaroscuri.

Attori non professionisti, squadra ridotta al minimo: è un metodo di lavoro di circostanza o una filosofia produttiva che intende mantenere in futuro?

E' una condizione del mio cinema. Abbiamo fatto il film in tre: il capo operatore, il fonico ed io. Il resto è il ghetto con le 60-70 persone presenti nel film. Vorrei giusto un po' di soldi per pagare i compensi e avere ad esempio un leone, come vorrei per il mio prossimo film. Ma non voglio cambiare sistema di produzione perché bisogna sempre fare in modo che la realtà sia più forte del cinema, per filmare la vita. Il poliziesco è il filo rosso di Après la nuit, ma la forza del film è nella gente, in quello che vive, e non bisogna avere dei camion, una squadra di 40 persone, quintali di elettricità. Con il fuoco, le candele o i fari dell'auto, si riesce a fare immagini più belle dei film con una squadra di 300 persone.

Il suo film partecipa a The TIDE Experiment, un esperimento paneuropeo di uscita simultanea, o quasi, in sala e in VoD. Che cosa ne pensa?

Preferirei che i film uscissero in sala perché è il luogo ideale per il cinema. Ma vista la situazione, è bene provare a organizzarsi, trovare soluzioni come l'uscita simultanea in VOD che può creare il passaparola. E' comunque una risposta a un problema preoccupante di cui bisogna parlare: le sale prendono gli spettatori per stupidi e non offrono loro che merda da vedere: film di supereroi, remake, roba paternalistica, senza assunzione di rischio. Se proponessero film più diversificati lasciando tempo al passaparola, sono sicuro che le cose funzionerebbero. Di buoni film ce ne sono a pacchi, come si può vedere nei festival, e piacerebbero a tanta gente. Per fortuna, un po' ovunque ci sono sale che cercano bene o male di seguire questo spirito. Ma le grandi sale seguono solo la logica del profitto a ogni costo. E' lo specchio dell'epoca: la gente ha un po' paura. E quello che si fa ai cosiddetti film piccoli è crudele. Quindi l'uscita simultanea in VOD la trovo buona perché bisogna cavarsela per esistere.

A che punto è il suo prossimo progetto?

E' in scrittura e spero di girare l'estate prossima. Sarà un road movie, sempre con gli abitanti del quartiere di Riboleira. Ritroveremo quasi tutti gli attori di Après la nuit, soprattutto tre di loro che saranno tre delinquenti che devono scappare dal quartiere e attraverseranno il Portogallo, cosa che si fa in due ore (ride).

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(Tradotto dal francese)

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