08/05/2014 - Edouard Waintrop, delegato generale della Quinzaine des réalisateurs parla della sua selezione 2014

Al suo terzo anno nel ruolo di delegato generale della Quinzaine des Réalisateurs la cui 46^ma edizione si svolgerà dal 15 al 25 maggio nell'ambito del 67^mo Festival di Cannes, Edouard Waintrop ha annunciato una selezione molto accattivante (news) composta da diversi film di genere. 

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Cineuropa: E' stato difficile comporre la selezione 2014?
Edouard Waintrop: E' stato complicato perché i film sono arrivati molto tardi. Ogni anno è peggio. La responsabilità è dei venditori e dei produttori. Non so se sia una scelta tattica per evitare lunghe attese o sia dovuto alle possibilità del digitale, grazie al quale si può lavorare sul montaggio fino all'ultimo momento. Dei circa 1500 film che abbiamo visto, un terzo è arrivato negli ultimi dieci giorni! Non è quasi fattibile, ma noi lo abbiamo fatto, anche se fisicamente è stata molto dura.

Ha cercato un equilibrio tra giovani cineasti e registi conosciuti?
Quando la selezione è composta da 18-20 film, c'è spazio per le scoperte soprattutto, ma anche una piccola parte per rendere omaggio a cineasti che ci hanno quantomeno sorpreso, sebbene abbiano già una reputazione. La serie P'tit Quinquin di Bruno Dumont è sbalorditiva, soprattutto rispetto alle idee che si possono avere su Bruno Dumont e che sono totalmente stravolte da questo film. Quanto a Queen and Country [+leggi anche:
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intervista: John Boorman
scheda film] di John Boorman, è una commedia fresca ed emozionante. Penso che si trovi a suo agio in questo genere, in particolare quando si appoggia a ciò che conosce bene, in questo caso i suoi primi anni da uomo all'epoca dell'incoronamento di Elisabetta II. E' non dimentichiamoci Frederick Wisemancon National Gallery [+leggi anche:
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scheda film], una nuova esperienza sulla pittura e le condizioni di conservazione dei capolavori del passato. 

La sua selezione include molti film di genere. Perché?
Ovviamente mi piacciono, ma c'è anche un'offerta più ampia. Molti nuovi autori vanno verso i film di genere. Ad esempio, l'australiano These Final Hours, che lascerà spiazzati perché è un film economico e allo stesso tempo di una potenza straordinaria che comincia come un film di genere e poi diventa un film su ciò che resta della morale quando tutto è perduto. Stessa cosa per Alleluia [+leggi anche:
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intervista: Fabrice Du Welz
scheda film] del belga Fabrice du Welz che potrebbe quasi essere un film "gore", ma la cui interpretazione degli attori è sconvolgente. Posso citare anche Cold in July [+leggi anche:
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scheda film] di Jim Mickle con tre generi polizieschi che si intrecciano gli uni negli altri, o ancora Mange tes morts [+leggi anche:
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scheda film] di Jean-Charles Hue, un road movie mescolato con aspetti del poliziesco e del film d'azione che comincia con la descrizione minuziosa di un ambiente sociale. I grandi polizieschi degli anni 70-80 avevano lo stesso approccio sociale, così come i film di Jules Dassin, quelli del periodo americano di Joseph Losey o Rapina a mano armata di Stanley Kubrick. 

Quest'anno ha selezionato tre film di cineasti inglesi.
L'anno scorso avevo già visto a Londra molti film interessanti. E' stato così anche quest'anno e tanti di questi meriterebbero un'esposizione massima. In particolare, abbiamo selezionato Catch Me Daddy [+leggi anche:
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intervista: Daniel Wolfe
scheda film], l'opera prima di Daniel Wolfe che tratta di due mondi che si affrontano. Ma tra i paesi europei che non sono rappresentati quest'anno in selezione, c'erano proposte interessanti anche da Germania, Ungheria, Italia, Spagna e Croazia.

Perché ha affidato l'apertura a Bande de filles [+leggi anche:
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intervista: Céline Sciamma
intervista: Céline Sciamma
scheda film] di Céline Sciamma?
E' un film estremamente dinamico con un'energia rara e diretto da una regista che continua a migliorare. C'erano pochi film che potevano aprire la Quinzaine, che è un compito particolare.

(Tradotto dal francese)