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Marco e Antonio Manetti • Registi

"Portiamo al cinema la tradizione della sceneggiata napoletana"

di 

- VENEZIA 2017: Parliamo con Marco e Antonio Manetti, gli autori del primo musical italiano ad essere presentato in concorso alla Mostra di Venezia, Ammore e malavita

Marco e Antonio Manetti • Registi
(© La Biennale di Venezia - foto ASAC)

E' il primo musical italiano ad essere presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, Ammore e malavita [+leggi anche:
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di Marco e Antonio Manetti, in arte Manetti Bros., accolto positivamente al Lido ed in uscita il 5 ottobre nelle sale italiane da 01. Interpretato da Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Claudia Gerini, Carlo Buccirosso e Raiz, il film è ambientato a Napoli, con una storia a metà strada tra thriller e love story.

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Cineuropa: Perché un musical?
Manetti Bros.: Il film nasce dalla volontà di portare al cinema la tradizione della sceneggiata napoletana con una musica più moderna . Una sceneggiata naturalmente filtrata attraverso quello che a noi piace. È un nostro film, non ci siamo rifatti ad un format, anche se abbiamo guardato a Grease, per l'equilibrio tra cantato e dialoghi.

Come è nata l'idea?
Carlo Macchitella, che aveva prodotto il bellissimo documentario Passione, ci ha proposto un sequel del film di John Turturro sulla musica a Napoli. Noi non siamo documentaristi, ma l'idea ci piaceva e nel tempo si è trasformata in una storia di amore e criminalità. La scintilla ce l'ha data una canzone, 'O motoscafo di Pino Mauri interpretatata da Franco Ricciardi, che è anche uno dei protagonisti del film.

Vi hanno influenzato La La Land oppure Tano da morire?
Abbiamo girato e montato senza aver visto La La Land. Ha riportato in voga il musical, potrebbe aiutare le vendite. Tano è un film che amiamo molto, ma noi abbiamo preso una strada completamente diversa da quella di Roberta Torre, che rimane la regina del musical italiano.

Protagonista del film è anche la città di Napoli.
Napoli è sopra le righe. E' fatta di emozioni forti, alcune negative e tantissime positive. Ma per noi Napoli è soprattutto la capitale della cultura. E' tristemente famosa anche per altre cose ma dal punto di vista di teatro, musica, architettura e cinema da qualche anno a questa parte è veramente al top. Come abbiamo visto qui alla Mostra con Gatta Cenerentola [+leggi anche:
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intervista: Alessandro Rak
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, che è di un livello artistico altissimo.

Nella prima scena del film un tour operator porta i turisti a visitare Scampia...
È un po' una presa in giro del "gomorrismo", perché nonostante Napoli abbia il panorama del golfo che è tra i più belli al mondo, ora il simbolo della città sembra quasi siano le 'vele' di Scampia. Ma la nostra Napoli non è solamente la città cupa e disperata che si vede al cinema o in TV, ma anche una Napoli che, malgrado tutti i problemi, stimola con il suo fermento culturale e ispira con la sua carica di umanità.

C'è stato un notevole lavoro con Pivio & Aldo de Scalzi, i creatori delle musiche del film, e sulle location.
Abbiamo cercato di lavorare come ad una partitura, con i musicisti ma anche con Luca Tommassini che ha curato le coreografie. Per le location ci aiutato moltissimo Maurizio Gemma, direttore della Film Commission Campania. Un uomo inamorato di Napoli che ci ha proposto luoghi inusuali e bellissimi.

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