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Dominik Moll • Cannes 2005

"Che bello inventarsi dei mondi bizzarri"

di 

- Parla il regista di Lemming, che ritorna sulla Croisette tre anni dopo il buon debutto con Harry.... E questa volta ha l'onore di aprire la selezione ufficiale

Ancora stupito della scelta del suo film Lemming [+leggi anche:
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per l'apertura del Festival di Cannes e della selezione ufficiale, quando secondo lui "un onore del genere spetta alle produzioni dal forte potenziale commerciale", il regista francese Dominik Moll mantiene il sangue freddo sulla Croisette. Un carattere riservato che mescola la puntualità con una tendenza all'ellissi, a immagine e somiglianza del suo cinema, un autore che preferisce porre domande piuttosto che dare risposte.

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Il suo film evoca la lacerazione di una coppia che si è troppo controllata, ma anche lei è un regista molto controllato. Non è paradossale?
Dominik Moll: Della lavorazione di un film mi piace proprio il fatto che molte cose sfuggono. E' esasperante e al contempo una espereinza che arricchisce. Dalla scrittura del copione, degli elementi intuitivi si impongono quando il loro senso sarà chiaro molto più tardi. Così, ieri, ripensandoci, ho notato che il lemming e la webcam funzionano all'opposto. Il comportamento del primo non si spiega, mentre il secondo rappresenta tutto ciò che possiamo controllare con un telecomando. C'è anche una scena in cui la webcam si rompe a causa di una trappola, scena cui segue quella in cui il lemming che si credeva morto rinasce. Sono quindi molto lontano dal controllare tutto anche se c'è una coerenza in generale.

Perché è tanto attratto dal lato oscuro della vita?
Lemming è sicuramente un film buio, ma credo che sotto la superficie ci sia anche molto humour. L'atmosfera tende all'oscurità, ma non è un film pessimista. Io sono un ottimista. Quel che mi piace del cinema è creare dei mondi bizzarri.

Perché il film, che è tutto suspense e atmosfere dark, finisce con una mattinata calma e tranquilla?
Questa scena finale con un sabato mattina assolato è come una parentesi che si chiude. Si ritorna all'idillio, alla coppia ideale dell'inizio, anche se sappiamo che la storia ha lasciato il segno. Ho scelto questa fine per far risaltare il lato onirico da incubo che si era consumato poco prima.

Nel 2000 non ha vinto niente con Harry…, crede che questa volta andrà meglio?
L'avventura di Harry… a Cannes mi ha insegnato l'importanza dell'impatto dei film in concorso sulla stampa e sulle vendite internazionali. Rientrare nel palmarès, è la ciliegina sulla torta. Ma non seno venuto con uno spirito competitivo, sono già felice di essere qui.

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