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Philip Groening • Regista

Il carattere delle immagini

di 

- Nato a Duesseldorf nel 1959, Philip Groening ha iniziato a lavorare a produzioni cinematografiche e televisive per numerose società fino a quella attuale, e ha studiato medicina e psicologia

La sua storia parte da lì. "In una sola serata, l'argomento si presenta, i personaggi si presentano, e così le scene chiave”. Ci sono pochi registi tedeschi così fuori dalle convenzioni come Philip Groening. Dando un'occhiata ai sei film da lui realizzati negli ultimi 20 anni, si resta colpiti dalla diversità e dalla varietà degli interessi del regista: la storia padre-figlio di Summer, dallo stile sereno, concentrato, che a molti spettatori ha ricordato i lavori di Bresson; Stachoviak!, di 35 minuti - a cui l'etichetta di "documentario" può essere applicata solo ironicamente -, vista introspettiva di un 'corridore di amok' catturata con immagini estremamente soggettive, frammentarie; The Terrorists!, bollente film sulle dinamiche di gruppo e le soppresse tendenze borghesi di un gruppo di radical di sinistra che hanno progettato un assassinio politico; il romanticismo freddo di L'Amour, L'Argent, L'Amour; e finalmente Il Grande Silenzio, meditazione filosofica sulla sensualità dell'escapismo.

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A volte Groening usa una telecamera a mano, a volte filma in Cinemascope; per Il Grande Silenzio, un Super 8 sgranato e le immagini in alta risoluzione di una telecamera digitale HD si alternano l'una con l'altra, sviluppando un ritmo proprio. Le immagini di Groening possono essere sfocate e sperimentali, o chiare come cristallo. Ma, a dispetto di tale varietà, il suo stile e il suo punto di vista sono inconfondibili: "Il carattere delle immagini e quello della storia devono unirsi". Groening lavora a modo suo sul materiale, facendo delle ricerche considerevoli, scrivendo pagina dopo pagina la scena e il materiale di lavoro, cercando di trovare, sempre, la forma più appropriata per il film. "I personaggi che presenti agli spettatori si muovono nel film. E, in termini formali, credo che un film debba avere proprio lo stesso movimento. Questo ne determina lo stile e l'approccio". La stessa cosa accade nuovamente quando si arriva al montaggio- "non giri mai il film che volevi girare. Almeno, io non l'ho mai fatto". Bisogna, invece, sviluppare la voce dei materiali. Groening vede se stesso come un filmmaker-autore, uno che genera una certa visione della vita, del mondo e del cinema nei suoi film, e tenta di realizzarla con una notevole consistenza. Non c'è coincidenza con quello che in francese si chiama "réalisateur", una persona che realizza le cose.

Gli spettatori stranieri l'hanno capito subito: Summer è stato un grande hit, largamente discusso e lodato. Ci sono state discussioni politiche su The Terrorists! perché il Cancelliere tedesco dell'epoca si era sentito attaccato personalmente, e aveva tentato- senza successo- di danneggiare il film. L'Amour, L'Argent, L'Amour ha ricevuto il suo primo premio a Locarno, vincendo poi il Premio Max Ophuels. Il film era il segno della speranza che si nutriva nei confronti della scena cinematografica tedesca: non convenzionale, sorprendente, sognante e meravigliosa; l'incontro fra due disabili a Berlino ed il loro viaggio in Normandia - un tocco Seberg e Belmondo nel cinema tedesco. Qui, come sempre con Groening, non è tanto la storia ad essere al centro, quanto le immagini e le sensazioni che fanno emergere. L'amore è un viaggio verso ciò che non si conosce, allo stesso tempo doloroso e bello. Qui, come anche in Il Grande Silenzio, i suoi personaggi sono outsider, "gente che vive in un proprio universo e ha dei conflitti col mondo esterno". Philip Groening, che voleva, un tempo, diventare psichiatra, sa che il cinema è interessante solo quando altera le percezioni. E anche dopo il suo quarto lungometraggio, è ancora giovane. Groening ha il potenziale per diventare uno dei grandi.

In collaborazione con German Films Quaterly

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