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Alexander Eik • Regista

Cold Feet

di 

Dalla sua sala montaggio ad Oslo, dove sta lavorando alla nuova serie TV per Nordisk Film, Alexander Eik ha parlato a Cineuropa del suo imminente viaggio al Karlovy Vary Film Festival, dove presenterà il suo secondo film, Cold Feet [+leggi anche:
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, anch’esso prodotto dalla Nordik. Il 34enne, che ha studiato da video artista e ha iniziato a filmare lavorando come fotografo pubblicitario, adesso si dedica totalmente al mestiere di regista e il suo futuro appare luminoso con diversi progetti in programma per il cinema e la Tv.

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Cineuropa: The Woman of My Life e Cold Feet: due film e due commedie. E’ evidente che è un genere che ti piace…
Alexander Eik: Il mio primo film, The Woman of My Life (2003), è stato il primo caso di commedia romantica norvegese in 50 anni, per questo ci è voluto tempo per farne una in Norvegia! Il film ha avuto un grande successo al cinema (230,000 entrate) ed è stato uno dei più grandi successi norvegesi in Dvd come film per adulti (100,000 copie vendute). Comunque, da allora il clima nell’industria cinematografica norvegese è cambiato e la commedia è diventata molto più popolare come genere.

Dopo The Woman of My Life, volevo ancora fare una commedia, anche se Cold Feet è più cupa, probabilmente più “coraggiosa” nel suo approccio commerciale.

In che modo sei riuscito a farti produrre il primo film da Filmkameratene e il secondo da Nordisk?
Nordisk si è fatta avanti con una sceneggiatura di Thomas Mokldestad, con il quale avevo già collaborato, e l’ho amata subito! Nordisk era molto entusiasta del progetto e l’abbiamo sottoposto al Norwegian Film Fund. A causa di un fraintendimento sul progetto, abbiamo dovuto aspettare sei mesi in più per il finanziamento. Il budget totale della produzione era NOK 14m (intorno a €1.7m).

Dovresti essere felice di essere in Norvegia, dove si stanno verificando grandi cambiamenti nell’industria cinematografica e nuovi registi stanno cavalcando un’onda di popolarità …
Sono molto felice infatti! C’è stata una forte volontà politica negli ultimi 5-6 anni. L’intero sistema di finanziamento cinematografico è iniziato a cambiare nel 2001 con la creazione del Norwegian Film Fund e ne abbiamo visti i risultati nel 2002. La priorità è stata nella direzione di un maggiore numero di film e del sostegno per storie attuali dal budget ridotto. Questo ha dato all’industria norvegese un vero impulso e i registi si sono trovati in una posizione grazie alla quale essere in produzione e continuare a lavorare, me compreso.

Anche la scuola di cinema norvegese di Lillehammer ha avuto una parte importante all’interno di questa nuova “onda norvegese” . I primi studenti diplomatisi nel 2001 e i loro film hanno affrontato un’ampia varietà di generi. Quando ho realizzato The Woman of My Life nel 2003, non era politicamente corretto fare film di genere come gli horror, ma adesso i registi norvegesi non hanno paura di fare film di intrattenimento nella loro lingua e il pubblico ha riconquistato interesse nei film norvegesi.

Cosa farai a breve?
Girerò due film, una parte della serie Varg Veum prodotta da SF. Sono inoltre alle prese con lo sviluppo di una sceneggiatura che ha ottenuto un contributo per lo sviluppo dal Norwegian Film Fund. Sarà ancora incentrata sulle relazioni, con molto divertimento e calore. Ma sarà più un film per famiglie. Sono affascinato dai rapporti familiari – avendo io stesso 3 figli – e questo è un tema che voglio approfondire nel futuro.


Significa molto per il film, che avrà una maggiore visibilità internazionale e, personalmente, rappresenta in qualche misura anche un riconoscimento.

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