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INDUSTRIA Regno Unito

Il governo propone il taglio dell'accesso a Internet per i pirati

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Il ministro per la Digitalizzazione inglese Stephen Timms ha scelto di evitare i metodi di limitazione della velocità di Internet ed il blocco dell’accesso ai siti di contenuti illegali perché troppo lenti, e proposto invece la chiusura completa della connessione a Internet per chi commette ripetutamente reati di pirateria.

Timms ha dichiarato: “Abbiamo ascoltato con attenzione tutte le voci nelle consultazioni, ed è ormai chiaro che le preoccupazioni sugli eventuali ritardi delle nostre azioni sono molto diffuse, con un forte impatto su chi detiene i diritti”.

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Il Direttore del UK Film Council, Tim Bevan, ha dato il benvenuto all’annuncio: “La pirateria è la minaccia maggiore che l’industria si trova ad affrontare. È illegale, e mette a rischio decine di migliaia di posti di lavoro nel Regno Unito, e questo significa che gli appassionati di cinema potrebbero soffrire per la riduzione degli investimenti in nuovi contenuti, ed è un problema da risolvere con urgenza”.

“Siamo felici per l’annuncio di oggi, che velocizzerà l’intero processo e chiarirà per sempre che la pirateria, in ogni sua forma, è distruttiva e inaccettabile. Sono proposte allineate al senso comune, e vogliamo continuare a lavorare col governo, i consumatori e l’industria per assicurare la riduzione del furto cinematografico e portare il pubblico nei posti dove è possibile godere dei film online legalmente”.

Il provider Internet Talk Talk ha condannato però l’annuncio, che viola i fondamentali diritti umani. Jim Killock dell’Internet freedom Open Rights Group ha dichiarato: “Sembra quasi una reazione automatica in un momento in cui la violazione del copyright si riduce e gli incassi online crescono”.

Circa 7 dei 61 milioni di abitanti del Regno Unito scaricano regolarmente film da internet in maniera illegale, ovvero 1.4 miliardi di sterline in meno ogni anno per l’industria cinematografica britannica.

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(Tradotto dall'inglese)

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