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USCITE Italia

Amore 14, torna l’universo giovanile di Moccia

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La prima novità, il nome dei protagonisti: Caro (diminutivo di Carolina) e Massi (dovrebbe stare per Massimo, o giù di lì), che rispetto agli Step e Bebi di Tre metri sopra il cielo è già un passo avanti. Per il resto, nel nuovo film di Federico Moccia, Amore 14 (tratto dal suo romanzo omonimo, e da oggi in 450 sale distribuito da Medusa), si ritrovano i motivi che hanno fatto dello scrittore/regista romano un vero e proprio caso, prima editoriale e quindi cinematografico.

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In primo luogo l’attenzione all’universo dei giovani, in questo caso giovanissimi: Caro, infatti, non ha ancora compiuto quattordici anni (la interpreta l’esordiente Veronica Olivier), quando un giorno incontra Massi, di poco più grande, che dopo un paio d’ore le ha già regalato una stella e un telescopio. Il destino però le mette i bastoni tra le ruote, sotto forma di scippatore che, insieme al cellulare, le ruba anche il numero del ragazzo. Ma non la speranza d’incontrarlo di nuovo.

Amore 14 nasce dalle richieste di tante ragazze che mi hanno chiesto di raccontarle nella loro semplicità”, spiega Moccia, che affianca alla sua “eroina” le amiche Clod e Alis (Flavia Roberto e Beatrice Flamini). E proprio questa prospettiva femminile non mancherà di scandalizzare qualche benpensante, visto che le tre – e le compagne di banco – non hanno peli sulla lingua, spiano negli spogliatoi maschili e classificano peni (a martello, a uncino…), tutto per prepararsi alla loro prima volta, magari dopo i consigli della ripetente che la sa lunga. Ma non ha torto il regista quando dice che quelli che lo rimproveravano di descrivere una gioventù troppo edulcorata (“mi dicevano: ma non vedi che ci sono le baby gang?”), non dovrebbero shockarsi più di tanto. Né possono lamentarsi che la morale sia consolatoria, visto che “siamo abituati a finali positivi, e invece no: la vita è una fregatura!”.

I giovani di oggi sono proprio così? Di certo non è così il mondo che li circonda: perché nessuno pretende toni neorealisti, ma tutti, attorno alla protagonista, vivono troppo al di sopra delle proprie possibilità, a partire dal fratello RJ (Raniero Monaco di Lapio, visto in tv al Grande Fratello, che contende a Giuseppe Maggio/Massi il ruolo di sex-symbol del film), aspirante scrittore senza il becco d’un quattrino ma con magnifico barcone affittato nel centro di Roma, e Apple di ultima generazione su cui battere il proprio romanzo d’esordio.

Prodotto da Marco Belardi per Lotus Production in collaborazione con Medusa Film (4,5mln di euro di budget, di cui 150mila per la colonna sonora non originale), Amore 14 precede di qualche mese un altro film di Moccia, Scusa ma ti voglio sposare, sequel di Scusa ma ti chiamo amore atteso per il prossimo San Valentino.

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di Michael Haneke, Palma d’oro all’ultimo Festival di Cannes, distribuito da Lucky Red, mentre sono tutte americane le altre novità: il pamphlet di Michael Moore Capitalism: A Love Story (Mikado), Nel paese delle creature selvagge, adattamento di Spike Jonze di un celebre volume per bambini pubblicato in Italia da Babalibri (Warner) e Michael Jackson’s This Is It (Sony).

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