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EDITORIALE

L'industria del cinema maltese è a una svolta

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Quest'anno, l'industria del cinema di Malta ha funzionato a meraviglia, in particolare a giugno, che è stato il mese più intenso nella storia maltese sul piano cinematografico. I tecnici e i fornitori di materiale e di servizi hanno lavorato al massimo delle loro capacità: la piccola isola è stata investita non solo dalla produzione Paramount World War Z, ma anche dalla serie tv britannica a lungo termine Sinbad, la grossa produzione norvegese Kon Tiki, la pubblicità svedese Volvo e altre produzioni.

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Tuttavia, per quanto riguarda l'industria dei servizi alla produzione maltese, un passato brillante non è garanzia di un futuro altrettanto brillante, a meno che il paese non prenda seri provvedimenti per rimanere competitivo.

Il fatto è che gli altri paesi abbondano di tecnici qualificati e di incentivi finanziari accattivanti, oltre ad avere dipartimenti governativi, sistemi e politiche in atto per sostenere l'industria del cinema, così come film commission che fanno di tutto per attrarre i registi. Ai giorni nostri, i bei scenari naturali non bastano più.

I progetti di formazione al cinema promossi quest'anno dal Media Desk locale e la Film commission di Malta sono ottime iniziative che in futuro andrebbero rinnovate su base annuale. Ma c'è da sottolineare che servono soprattutto a costruire un'industria "indigena". Ora, i produttori stranieri non vengono a Malta in cerca di sceneggiatori, di produttori/creativi o di documentaristi (vale a dire di personale creativo o esecutivo): vogliono ispettori di produzione, personale addetto ai sopralluoghi, ai set, alle scenografie, cameraman e fonici di ripresa, e ognuno di questi mestieri richiede una formazione specifica per il cinema.

Anche quando il numero di produzioni presenti sull'isola non supera la media, Malta fatica a fornire il personale necessario alle produzioni, sia in termini di quantità che di competenza. Di conseguenza, i produttori sono obbligati a portarsi la propria troupe, e questo gonfia i costi giacché le agevolazioni finanziarie offerte da Malta vanno a finire direttamente nei salari dei tecnici esterni.

Il problema più grande dell'isola è la scarso funzionamento di alcuni dipartimenti governativi quando si tratta di location, di permessi di costruzione o di lavoro. Il paese non ha mai messo in atto una politica per il cinema solida, che assicuri che i meccanismi delle istituzioni vengano incontro ai bisogni dell'industria.

La Film commission locale si è comunque evoluta molto quest'anno, e gli investitori privati non nascondono la loro impazienza di vedere i primi risultati. Uno dei cambiamenti introdotti è la nomina di un commissario che dovrà vigilare affinché i dipartimenti governativi lavorino di pari passo con l'industria. Questo ruolo politico del nuovo commissario è esattamente quello che ci voleva per risolvere i problemi una volta per tutte.

La Film commission di Malta è l'unica istituzione nazionale dedicata a tempo pieno alla promozione dell'industria del cinema e alla consulenza in politica cinematografica. La sua missione è affiancare l'industria nel suo insieme, senza discriminazione. La sua rinnovata energia le permetterà di aprire strade interessanti per il progresso e la crescita dell'industria dei servizi alla produzione del paese. Le sue scelte attuali sono destinate a determinare fortemente la direzione che l'industria prenderà nei prossimi anni.

(Malcolm Scerri-Ferrante, produttore, lavora nell'industria del cinema e della televisione da più di vent'anni)

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