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FESTIVAL Italia

Lecce accoglie Terry Gilliam: "Potrei girare qui il mio Don Chisciotte"

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- Il visionario regista è ospite al Festival del cinema europeo. Nella terza giornata della manifestazione, anche la proiezione di Cesare deve morire nel carcere di Lecce

Dopo i vicoli di Napoli, è tra le architetture barocche di Lecce che Terry Gilliam (foto) potrebbe aggirarsi con la sua macchina da presa per il suo prossimo film. Ospite del Festival del cinema europeo di Lecce (17-21 aprile), dove ieri è stato proiettato il suo corto girato a Napoli The Wholly Family (European Film Award del miglior cortometraggio), il regista cult americano naturalizzato inglese, 71 anni e risata contagiosa, ha infatti parlato del suo progetto sul Don Chisciotte, cui lavora da anni: "Ho riscritto il mio Don Chisciotte cinque o sei volte, a seconda del momento che vivo. Ormai lo odio", ha scherzato ammettendo che, una volta trovati i finanziamenti, potrebbe anche girarlo a Lecce: "L'architettura barocca e la luce fantastica di questa città ricordano molto alcuni scorci della Spagna".

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Gilliam ha raccontato la sua prima esperienza nel cortometraggio ("Mi è sembrato di tornare ai tempi di Monty Python: produzione rapida e scrittura veloce. Ho scritto la sceneggiatura in venti minuti"), ha ripercorso le sfortunate vicissitudini di Parnassus [+leggi anche:
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("Ancora mi chiedo come sarebbe stato se Heath Ledger avesse interpretato tutti gli aspetti del personaggio") e ha inoltre annunciato una possibile conversione in 3D di un suo film: "Stiamo facendo dei test per I banditi del tempo (film del 1981 prodotto dalla HandMade Films dell'ex Beatles George Harrison, ndr). Non sono particolarmente attratto dal 3D, ma ben venga se serve a trovare nuovo pubblico per vecchi film".

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con attore principale un ex detenuto del carcere di Volterra, è stato Salvatore Striano, il Bruto di Cesare non deve morire [+leggi anche:
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, l'altro protagonista della terza giornata del festival. Al termine di un'emozionante proiezione del film dei fratelli Taviani organizzata nella casa circondariale di Lecce, Striano, che ha scontato otto anni di carcere, ha parlato a quelli che definisce suoi "ex colleghi": "L'arte è un salvavita. Utilizzate il tempo a vostra disposizione, che è tanto, per istruirvi e imparare qualcosa per quando sarete fuori. Se avessi avuto prima qualche libro in mano, la mia vita sarebbe stata diversa".

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