02/10/2012 - Amélie Van Elmbt mette in luce l'energia e la freschezza di Alice de Lencquesaing e David Murgia nel suo primo lungometraggio, La Tête la Première

Amélie Van Elmbt mette in luce l'energia e la freschezza di Alice de Lencquesaing e David Murgia nel suo primo lungometraggio, La Tête la Première [+leggi anche:
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scheda film], presentato ieri sera al 27mo Festival Internazionale del Film Francofono di Namur (FIFF).

Non sappiamo molto di Zoé. Intuiamo la sua età, immaginiamo un passato familiare movimentato, traumi affettivi, un bisogno di riconoscimento e una sete d'amore. Non sappiamo da dove viene né dove va, col suo piccolo zaino. Lei stessa non sembra andare di fretta. Si mette in strada, e accada quel che accada. Durante il cammino, incontra Adrien. Tra i due comincia una partita al gioco dell'amore e del destino. Ci si segue, ci si sfugge, si flirta, si parla, molto. Si parla di sesso e di sentimenti. Non sono più adolescenti, ma neanche adulti. Di fatto, Zoé ha una destinazione: cerca uno scrittore, un vecchio scrittore, al quale scrive lettere d'amore.

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scheda film], la cui freschezza ed energia bucano lo schermo. Jacques Doillon incarna invece il vecchio scrittore, un punto di forza in più per il cinema sensibile di Amélie Van Elmbt, giovane regista determinata. Data la mancanza di produttori interessati, ha deciso infatti di autoprodurre il suo film, grazie a una piccola eredità. Un progetto fragile, che ha avuto la fortuna di incrociare la strada dell'ACID, che selezionandolo lo scorso maggio gli ha offerto una visibilità insperata. La regista, originaria di Namur, è tornata ieri nella sua terra per presentare il suo film al festival. La Tête la Première esce domani, mercoledì 3 ottobre, nelle sale belghe. Imagine lo distribuisce in cinque copie.

(Tradotto dal francese)