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INDUSTRIA Spagna

Il Fondo di Protezione al Cinema sarà tagliato del 20% nel 2013

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- Un altro duro colpo per la produzione spagnola che cerca nuovi modelli per sopravvivere nella difficile congiuntura economica attuale

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(leggi la news), la situazione precaria dell'industria cinematografica spagnola continua a non trovare una soluzione. Dopo la fulminante riduzione a un terzo degli aiuti pubblici (leggi la news), l'aumento di tredici punti dell'IVA sul biglietto del cinema (leggi la news) e l'assenza di sgravi fiscali (leggi la news), i segnali che manda il governo, a cominciare da un nuovo taglio al Fondo di Protezione al Cinema, sono tutt'altro che tranquillizzanti.

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Secondo il progetto di Legge Finanziaria per il 2013 emanato dal Governo, il budget del Fondo di Protezione al Cinematografia, gestito dall'Istituto della Cinematografia e delle Arti Audiovisive (ICAA), sarà ridotto del 20,1% a 39,13 milioni di euro. Si tratta del terzo anno consecutivo di tagli al Fondo, che nel 2010 ammontava a 89,39 milioni.

Al momento, la maggior parte degli aiuti dell'ICAA passano per la linea di ammortamento, basata sul rendimento del film dopo la sua commercializzazione, ossia gli incassi al cinema o in VoD e la partecipazione a festival. I produttori ricevono questo aiuto fino a due anni dopo l'uscita. Pertanto, nel 2013 saranno erogate le sovvenzioni relative alle uscite del 2011. Secondo i calcoli della federazione di produttori FAPAE, ammontano a 50 milioni di euro, per cui è difficile immaginare come si riuscirà a coprire tale debito con il budget accordato per il 2013.

Il difficile momento che sta attraversando il cinema in Spagna sta portando diversi organismi a sondare nuovi modelli. Da un lato, secondo il quotidiano ABC, Susana de la Sierra, responsabile dell'ICAA, ha parlato all'incontro coi direttori delle Agenzie Cinematografiche Europee (EFAD), tenutosi a San Sebastián, di un nuovo sistema di concessione di aiuti in fase di produzione. Ma i produttori non hanno tardato a mettere in chiaro che bisogna prima saldare i debiti contratti con il modello precedente.

Dall'altro lato, i produttori di PROA e FAPAE proporranno al Governo un modello secondo cui il cinema si finanzia da solo, come succede in altri paesi europei, attraverso i suoi ingressi e il cosiddetto “centesimo audiovisivo” (una ricarica su tutti i i contenuti audiovisivi, inclusa la pubblicità, che viene poi destinata al cinema). In tal modo, il cinema otterrebbe una maggior autonomia e stabilità, e soprattutto, riuscirebbe ad affrancarsi dai fondi dello Stato e a perdere l'immagine di settore sovvenzionato.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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