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VENEZIA 2013 Orizzonti

We are the Best, tre ragazze ribelli nella Stoccolma anni 80

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- A quattro anni dal flop di Mammoth, Lukas Moodysson firma una divertente commedia. Protagoniste tre adolescenti che formano una punk band

We are the Best, tre ragazze ribelli nella Stoccolma anni 80

Nato dalla graphic novel della moglie Coco, Aldrig godnatt (mai buonanotte), il settimo lungometraggio di Lukas MoodyssonWe Are the Best [+leggi anche:
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 (in Orizzonti alla Mostra di Venezia) arriva a quattro anni dal flop di Mammoth [+leggi anche:
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. Nel frattempo il regista 44nne svedese di Together ha scritto due romanzi, di cui uno sulla morte del padre, ha imparato a giocare a scacchi e tentato di cambiare mestiere.

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Evidentemente ci ha ripensato ed è stata una fortuna, perché We Are the Best è un film divertente e pieno di vita. Ambientato a Stoccolma nel 1982, racconta di tre ragazzine tra i 12 e 13 anni che al grido di "il punk non è morto!" formano una improbabile band per reagire alla noia della scuola e della famiglia.

Moodyson, la cui cifra narrativa è il rapporto tra bambini e adulti, c'è sempre andato giù duro con le ragazzine. Il suo folgorante esordio Fucking Amal, nel 1998, raccontava di adolescenti omosessuali costrette a lottare contro i pregiudizi in una piccola cittadina nell'Ovest della Svezia, mentre con Lilia 4-Ever - suo debutto alla Mostra di Venezia nel 2002 - ha affrontato il dramma della prostituzione minorile. Con la commedia Together (2000), su una comune svedese negli anni 70, Moodysson ha dimostrato però di saper affrontare i conflitti familiari con leggerezza e ilarità. 

We Are the Best è parente di quell'impianto narrativo. Bobo (Mira Barkhammar) ha una madre separata che le lascia i bastoncini di pesce Findus da scaldare nel tostapane mentre lei beve al bar, Klara (Mira Grosin) ha dei genitori affettuosi ma invadenti, Hedvig (Liv LeMoyne) una madre troppo cattolica. Quando le prime due, capelli corti e aria da maschiacci, decidono di formare un gruppo punk senza aver mai suonato uno strumento, si accorgono che la soluzione sta nella "secchiona" Hedvig, che ha studiato chitarra classica per quattro anni. Prima cercano di farle cambia religione ("Dio è un fascista") poi la convincono a tagliarsi i capelli e suonare con loro una canzone appena composta da Klara, "Odio lo sport".

Un "tour" nella cittadina di Vasteras si rivelerà un'esperienza disastrosa (in pieno stile punk, gli spettatori aggrediscono i musicisti) mentre l'approccio con i due membri di una giovanissima punk band di Solna (poco fuori Stoccolma) porterà lo scompiglio nel terzetto di amiche. Dopo aver discusso della scena punk svedese della fine degli anni 70 e di gruppi come KSMB, Ebba Gron, Travolta Kids e Incest Brothers, Klara punta a fidanzarsi con il batterista carino. Bobo, che si considera la bruttina del gruppo, è gelosa e tenterà di portarglielo via. Ma il valore dell'amicizia è più importante di un ragazzino con gli occhi bistrati  e i capelli tenuti su con il sapone.

Il film, che punta ad un pubblico ampio anche se non ha ancora una distribuzione, continua la collaborazione tra Moodysson e Lars Jonsson e la sua Memfis Film, coproduttore anche dei film di Lars von Trier. Dopo il passaggio a Venezia è atteso al Toronto IFF il 9 settembre.

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