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PERSONAGGI Francia

Addio a Patrice Chéreau

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- Il celebre regista di teatro, opera e cinema, vincitore a Berlino e premiato a Cannes, è morto ieri a Parigi all'età di 68 anni

Addio a Patrice Chéreau

E' una grande figura artistica francese ad essere venuta meno ieri con la scomparsa di Patrice Chéreau, deceduto all'età di 68 anni. Celebre regista di teatro e opera, ha lasciato un segno profondo anche nel cinema, per il quale ha diretto dieci lungometraggi, e non dei minori.

Dopo La chair de l'orchidée (adattato da James Hadley Chase, due nomination ai César nel 1976 per la fotografia e la scenografia) e Judith Therpauve (nominato ai César della fotografia e del suono nel 1979), Patrice Chéreau fu selezionato per la prima volta in concorso a Cannes nel 1983 con l'incandescente L'homme blessé (che gli valse un César della miglior sceneggiatura condiviso con lo scrittore Hervé Guibert). Seguiranno Hôtel de France nel 1987 e soprattutto La Reine Margot, che si aggiudicò il Premio della Giuria e il premio dell'interpretazione femminile (per l'italiana Virna Lisi) sulla Croisette nel 1994, e ricevette anche cinque César (tra cui il titolo di miglior attrice per Isabelle Adjani), una nomination all'Oscar dei migliori costumi e una al Golden Globe del miglior film straniero.

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Il cineasta inanellò poi tre film notevoli: Ceux qui m'aiment prendront le train (in competizione a Cannes nel 1998, 11 nomination ai César con tre premi ricevuti, tra cui quello del miglior regista), Intimité (Orso d'Oro a Berlino e premio dell'interpretazione femminile per la neozelandese Kerry Fox, adattato da un romanzo del britannico Hanif Kureishi) e Son Frère (Orso d'argento della regia a Berlino nel 2003). Infine, i suoi ultimi due film sono stati in concorso alla Mostra di Venezia nel 2005 e 2009: Gabrielle [+leggi anche:
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(anche due César per i costumi e la scenografia) e Persécution [+leggi anche:
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Patrice Chéreau è stato anche attore per il grande schermo in sei lungometraggi: Danton del polacco Andrzej Wajda (1983), Adieu Bonaparte dell'egiziano Youssef Chahine (1985), L'ultimo dei Mohicani dell'americano Michael Mann (1992), Lucie Aubrac del francese Claude Berri (1997), Au plus près du paradis della franco-americana Tonie Marshal (2002) e Il tempo dei lupi dell'austriaco Michael Haneke (2003).

Ricordiamo che da presidente della giuria del Festival di Cannes 2003, Patrice Chéreau stravolse il regolamento facendo assegnare la Palma d'oro e il Premio della regia a Elephant di Gus Van Sant.

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(Tradotto dal francese)

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