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VENEZIA 2015 Giornate degli Autori

Al telefono con El desconocido

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- VENEZIA 2015: Nella palpitante opera prima di Dani de la Torre, film d’apertura dei Venice Days, Luis Tosar viene minacciato al telefono da uno sconosciuto durante una folle corsa in auto

Al telefono con El desconocido
Luis Tosar in El desconocido

Una mattina come tante altre, Carlos, dirigente di banca, esce di casa per andare al lavoro e si offre di accompagnare i figli a scuola. Ma una volta saliti in auto, l’uomo scopre che nessuno di loro potrà alzarsi dal proprio sedile fino a quando non riuscirà a trovare una considerevole somma di denaro. Il ricatto, in El desconocido [+leggi anche:
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, corre sul filo del telefono. Nell’opera prima dello spagnolo Dani de la Torre scelta come film d’apertura delle Giornate degli Autori della 72ma Mostra di Venezia, è una chiamata anonima al cellulare a informare il protagonista che lui e i suoi figli sono seduti su una bomba. Seguirà una folle corsa per le strade della città, in un action thriller mozzafiato che si svolge in gran parte nell’abitacolo di una macchina e al telefono, a metà tra Speed e Locke [+leggi anche:
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, e che non risparmia esplosioni, inseguimenti, conti alla rovescia e adrenalina, sullo sfondo della crisi economica spagnola e con un pizzico di dramma familiare.

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“Come ci si sente a rischiare di perdere tutto quello che hai: la casa, il lavoro, la famiglia?”, chiede a Carlos (Luis Tosar) il suo ricattatore. Quest’ultimo (Javier Gutiérrez) lo sa bene, la sua vita è andata in pezzi a causa di un investimento sbagliato, e ora non solo vuole indietro i suoi soldi, ma pretende anche tutti i risparmi di Carlos e di sua moglie (Goya Toledo). El desconocido ruota così attorno a un tema di bruciante attualità: la crisi economica che ha travolto la Spagna e un sistema bancario senza scrupoli che ha venduto alla gente titoli tossici bruciando i risparmi di una vita. “Quello che mi importava era raccontare le persone e i danni causati dalla crisi”, specifica il regista, “qui ricattatore e ricattato sono vittime dello stesso sistema”. Ma il film offre anche spettacolo e tensione, con tutti gli ingredienti del cinema d’azione all’americana: ritmo frenetico, musica incalzante, piani sequenza vertiginosi, conflitto tra polizia e artificieri su come agire (da una parte Fernando Cayo, dall’altra Elvira Mínguez), marito e moglie sull’orlo della separazione, corse in ospedale e colpi di scena.

La Coruña (Galizia), dove si sono svolte le riprese, è un altro personaggio del film: “L’ho scelta per il suo mare, il verde, gli edifici, le sue strade piccole e grandi, ma ho cercato di renderla inospitale attraverso la fotografia, sui toni del ghiaccio, blu e grigio, per accentuare il senso d’angoscia”, spiega Dani de la Torre. Al regista va anche il merito di aver saputo dirigere il tre volte premio Goya Luis Tosar (I lunedì al sole [+leggi anche:
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) e i piccoli esordienti Paula del Río e Marco Sanz, mantenendo un livello emotivo alto e un tono costante dall’inizio alla fine, cosa non scontata per un film ambientato a bordo di un’auto, nell’arco di tre ore, ma girato in sei settimane.

El desconocido è prodotto da Vaca Films in coproduzione con Atresmedia Cinema, per un budget di due milioni e mezzo di euro. Le vendite internazionali sono affidate alla spagnola Film Factory Entertainment.

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