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NAMUR 2016

Il Festival del Film Francofono di Namur annuncia la sua programmazione

di 

- Certezze, colpi di fulmine e rivelazioni, dal Quebec alla Cambogia, passando per il Belgio e la Romania, sono in programma per la 31ma edizione del festival

Il Festival del Film Francofono di Namur annuncia la sua programmazione
Diamond Island di Davy Chou

Il Festival del Film Francofono di Namur si terrà dal 30 settembre al 6 ottobre prossimi, nella capitale vallona. In questa 31ma edizione, il festival darà ancora una volta al pubblico l’occasione di scoprire alcune gemme, rivelazioni o vecchie certezze del cinema francofono.  

Molto più esteso del cinema francese, lo spazio cinematografico francofono arriva fino alla Cambogia (Diamond Island [+leggi anche:
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di Davy Chou, quest’anno Premio SACD alla Settimana della Critica di Cannes), al Canada (in particolare con Boris sans Béatrice di Denis Côté), passando per la Tunisia (Zaineb Hates the Snow [+leggi anche:
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, il nuovo film di Kaouther Ben Hania) o il Senegal (Wùlu [+leggi anche:
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di Daouda Coulibaly, presentato la settimana scorsa a Toronto). Ovviamente, territori francofoni si trovano in Europa, dai più noti come Francia, Belgio e Svizzera, a quelli che non ci aspetteremmo, come la Romania. Quest’ultima ha, tra l’altro, da una decina d’anni un posto speciale nella programmazione del festival e quest’anno parteciperà al concorso con Two Lottery Tickets [+leggi anche:
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intervista: Paul Negoescu
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di Paul Negoescu e Illegitimate [+leggi anche:
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intervista: Adrian Sitaru
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di Adrian Sitaru.

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Il FIFF dà l’opportunità di seguire le nuove promesse, come Rachid Djaidani, scoperto nel 2012 a Cannes con Hold Back [+leggi anche:
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intervista: Rachid Djaïdani
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e di ritorno quest’anno con Tour de France [+leggi anche:
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intervista: Rachid Djaïdani
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, o autori affermati, come in particolare Arnaud des Pallières (Orpheline [+leggi anche:
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intervista: Arnaud des Pallières
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), Stéphane Brizé (Une vie [+leggi anche:
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Q&A: Stéphane Brizé
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) o Marion Hänsel (En amont du fleuve [+leggi anche:
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intervista: Marion Hänsel
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), tutti e tre in concorso.

Il festival dà grande risalto anche alle opere prime con ben 13 film in concorso quest’anno, tra cui Compte tes blessures [+leggi anche:
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intervista: Morgan Simon
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di Morgan Simon o Willy 1er [+leggi anche:
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di Ludovic Boukherma, Zoran Boukherma, Marielle Gauthier e Hugo P. Thomas. C’è spazio anche per la produzione francofona belga con i lungometraggi Sonar [+leggi anche:
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intervista: Jean-Philippe Martin
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di Jean-Philippe Martin e Even Lovers Get the Blues [+leggi anche:
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di Laurent Micheli, in competizione per la Miglior opera prima e Noces [+leggi anche:
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intervista: Stephan Streker
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, il nuovo film di Stephan Streker, anche questo notato a Toronto e qui in competizione ufficiale.

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(Tradotto dal francese)

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