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FILM Italia

Chi mi ha incontrato, non mi ha visto: Rimbaud e la farsa della vita

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- Il docufiction di Bruno Bigoni presentato al Filmmaker Festival di Milano è un gioco raffinato che omaggia il grande poeta francese e il cinema stesso

Chi mi ha incontrato, non mi ha visto: Rimbaud e la farsa della vita

Un gioco raffinato, un ironico auto-inganno per svelare l’artificio del cinema e forse della vita stessa, sicuramente una celebrazione della poesia e di un grande poeta. Parliamo di Chi mi ha incontrato, non mi ha visto [+leggi anche:
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del documentarista Bruno Bigoni, appena passato al Torino Film Festival e in programmazione domenica prossima al 36mo Filmmaker Festival di Milano. 

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Il film si apre con un verso di Arthur Rimbaud sulle note di Le Petit Chevalier di Nico: “Et le poète soûl engueulait l’Univers” (“E il poeta ubriaco urlò l'Universo”. Solo verso conosciuto di un poema perduto) e tutti i testi che compariranno sono citazioni delle opere del “poeta bambino”. Compare il regista stesso, guarda in camera e spiega che stava lavorando a un progetto sul suo amatissimo Rimbaud quando una misteriosa donna francese l’ha chiamato al telefono e gli ha offerto una foto inedita del poeta. Bigoni diventa così protagonista, attore del suo film, e si lancia in questa avventura: una fotografia inedita di Rimbaud che avrebbe, una volta acquisita e resa pubblica, totalmente cambiato tutto ciò che è stato detto e scritto fino a oggi sul poeta! 

Bigoni riprende se stesso mentre interpella studiosi, come il critico letterario Renato Minore (“il mondo degli inediti fotografici è vasto e pericoloso...si sa che circolano dei falsi e chi può garantirne l’autenticità....lasci perdere la sua ricerca…”). Va in Francia a Charleville città natale del poeta, parla con una pronipote ancora vivente, Madame Seville Rimbaud (“se lei vuole credere che quest’uomo nella fotografia sia Rimbaud, va bene.... ci creda.....solo questo è importante….”). Sosta sulla tomba di Rimbaud, come per cercare delle conferme alla sua ricerca. La donna misteriosa rilancia con un’altra offerta ancora più straordinaria. Un banale disguido impedisce l’incontro, l’affare sfuma. A Bruno resta questa strana fotografia e un sogno. Pochi mesi dopo, un pacco postale proveniente dalla Francia, senza mittente, reca un cd con un titolo: “Chi mi ha incontrato, non mi ha visto”. Riproduce una voce malmessa e gracchiante che inizia così: “... non ho mai avuto un nome…”. Come recitava un aforisma del poeta: La vita è una farsa dove tutti abbiamo una parte.

Il film è prodotto da Altamarea e Fake Film in associazione con Start. Le sonorità e le voci francesi presenti nel film sono state concesse dal Museo Rimbaud di Charleville.

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