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FILM Italia

Magic Island: Andrea Schiavelli, suo padre e la Sicilia

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- Esce oggi nelle sale italiane il nuovo documentario di Marco Amenta, viaggio intimo al fianco del figlio del celebre e compianto caratterista italo-americano Vincent Schiavelli

Magic Island: Andrea Schiavelli, suo padre e la Sicilia
Andrea Schiavelli in un’immagine di Magic Island

A molti, il nome di Vincent Schiavelli non dirà granché. Eppure il volto di questo caratterista italo-americano, comparso in centinaia di film (diversi di Milos Forman) è immediatamente riconoscibile: Qualcuno volò sul nido del cuculo, Amadeus, Ghost, Batman - Il ritorno, Larry Flint, Man on the Moon, per citarne alcuni. Un volto inconfondibile i cui tratti ritroviamo in suo figlio Andrea Schiavelli, 27enne musicista di New York, al centro di Magic Island [+leggi anche:
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, il nuovo documentario del palermitano Marco Amenta, che dopo aver vinto il Salina Doc Fest e aver partecipato all’Hot Docs International di Toronto e al Bellaria Film Festival, arriva oggi nelle sale italiane.

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Vincent Schiavelli è morto nel 2005 a 57 anni, in Sicilia, la terra dei suoi nonni, dove si era trasferito da qualche anno. Dopo un decennio, Andrea, che non torna in Italia dall’adolescenza e non ha mai dato l’ultimo saluto a suo padre, riceve una telefonata proprio da quell’ “isola magica”: c’è del denaro da recuperare da un vecchio conto del genitore. Il ragazzo decide così di attraversare l’oceano, consapevole che questo viaggio non sarà per lui solo una questione di soldi.

Marco Amenta è con lui, tutto il tempo, discreto e silenzioso: “E’ come se avessimo fatto un percorso di psicanalisi insieme, l’ho aiutato a elaborare il lutto. Io ero presente ma non interferivo, per la prima volta ho lavorato senza schemi prefissati”, racconta il regista, autore di vari documentari tra cui Il fantasma di Corleone (sul boss della mafia Bernardo Provenzano) e di un film di finzione, La siciliana ribelle [+leggi anche:
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. “Stavolta volevo raccontare una Sicilia diversa, non una storia di mafia”, precisa Amenta, “una storia di emigrazione, di ritorno alle radici e a valori dimenticati”. Dai grattacieli della Grande Mela, vediamo Andrea catapultato nell’entroterra palermitano, a Polizzi Generosa, in mezzo a vecchi amici del padre e alla sua ultima compagna Katia, mentre lavora nell'orto e ne calpesta accidentalmente la lattuga (lui, ragazzone un po’ sgraziato), tra pianti e risate, sensi di colpa per non aver visto il genitore prima che morisse, e rancore per essere stato in un certo senso abbandonato, quando Vincent decise di lasciare gli Stati Uniti per tornare nella terra dei suoi avi.

Andrea ritrova le sue radici laddove suo padre, a sua volta, aveva cercato in modo viscerale le sue, a costo persino di perdere un figlio. Lo perdona, perdona se stesso e cresce. Un viaggio intimo di cui Amenta ci rende testimoni, che ha il valore di una tranche de vie autentica e in qualche modo universale. E non ultimo, anche quello di mostrarci attraverso vecchi filmati un lato poco conosciuto dell’attore americano: le sue performance nei panni di Don Chisciotte, la sua passione per la cucina, il suo strano modo di parlare il siciliano, una forma dialettale dell’800 oggi quasi incomprensibile.

Magic Island è prodotto da Eurofilm e Mediterranea Film Paris con la Sicilia Film Commission, in collaborazione con il Mibact - Tax Credit e la Région Ile-de-France. Il film esce questo giovedì 12 gennaio a Palermo, Milano e Roma, seguiranno Bologna e Sciacca. Distribuisce Mediterranea Film.

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