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PRODUZIONE Bulgaria

Lachezar Avramov in post-produzione con A Picture with Yuki

di 

- Il progetto della società Chouchkov Brothers rappresenta un raro esempio di coproduzione tra la Bulgaria e un paese non europeo

Lachezar Avramov in post-produzione con A Picture with Yuki
L'attrice giapponese Kiki Sugino in A Picture with Yuki

A prescindere da quanto l’industria cinematografica bulgara sia aperta alle coproduzioni, è raro che un film venga prodotto in Bulgaria in collaborazione con un paese non europeo. Il lungometraggio d’esordio di Lachezar Avramov, intitolato A Picture with Yuki [+leggi anche:
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intervista: Lachezar Avramov
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, è la prima coproduzione bulgara con il Giappone. La pellicola è infatti prodotta da Chouchkov Brothers, diretta da Borislav e Viktor Chouchkov, e coprodotta dalla società giapponese Wa Entertainment, capitanata da Kousuke Ono.

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La sceneggiatura, scritta da Avramov insieme a Dimitar Stoyanovich, si basa su un racconto dello scrittore Miroslav Penkov e ruota attorno a Georgi (Ruscen Vidinliev), un bulgaro trasferitosi in Canada, e alla sua moglie giapponese Yuki (Kiki Sugino). Convinti che il loro matrimonio in crisi possa essere salvato dall’arrivo di un figlio, i due partono alla volta della Bulgaria, dove le procedure per la fecondazione in vitro sono meno care. Durante una gita in campagna, vengono coinvolti in un drammatico incidente, che costa la vita a un bambino gitano. La tragedia e le sue conseguenze spingeranno Georgi e Yuki a cercare nuove risposte riguardo il loro futuro insieme e ad interrogarsi sulle vere ragioni per cui vogliono un figlio.

Il budget del progetto ammonta a circa 500.000€ e dal Bulgarian National Film Centre è assicurato un sostegno di 300.000€. Le riprese del film, durate sei settimane, si sono svolte lo scorso autunno, a Sofia e Plovdiv, ma soprattutto in numerosi paesini della campagna bulgara – tra cui Izvor, dove risiede in isolamento una comunità gitana dalla quale la troupe ha attinto il personale extra. Torsten Lippstock ha curato la fotografia. La fase di post-produzione dovrebbe cominciare in autunno.

Avramov ha dichiarato che il film è una storia “sulla nascita e sulla morte, sul significato e sulla mancanza di significato”, e che nell’adattare il racconto di Penkov si è posto come obiettivo principale quello di tradurre sul grande schermo “la straordinaria ricchezza di dettagli, il ritmo malinconico e la superba linea narrativa” della sua fonte letteraria.

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(Tradotto dall'inglese)

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