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LOCARNO 2017 Cineasti del presente

Meteors: mantenere un ricordo frammentato ma indimenticabile

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- LOCARNO 2017: Con la sua osservazione su una delle maggiori azioni militari contro la popolazione, nella storia del suo paese, il documentarista turco Gürcan Keltek fa una dichiarazione politica

Meteors: mantenere un ricordo frammentato ma indimenticabile

Con il format del documentario, il filmmaker turco Gürcan Keltek ha già preso parte a vari festival cinematografici, ma è più noto per Colony (2015), che ha ricevuto il premio Best Newcomer al DokuFest in Kosovo. Meteors [+leggi anche:
trailer
intervista: Gürcan Keltek
scheda film
]
, il suo primo lungometraggio, è una critica che mette insieme elementi da documentario, sperimentazione e finzione ed è ambientato nelle regioni curde dell’Anatolia orientale. Meteors parteciparà nella sezione Cineasti del presente della 70a edizione del Festival del Film Locarno.

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Dopo un periodo di cessate il fuoco e due anni e mezzo di negoziazioni, la terza fase del conflitto è scoppiata nella tarda estate del 2015, a causa dell’uccisione di un soldato da parte di presunti membri del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK). La Turchia ha immediatamente avviato la più grande operazione militare nella storia della regione contro il PKK, dando inizio a una repressione a livello nazionale volta a scovare possibili elementi legati agli autonomisti curdi e orientata principalmente sulle città della Turchia sud-orientale. Non c’è stata copertura mediatica su queste operazioni, né notizie ufficiali. La sola fonte di informazioni erano i video in diretta, e perlopiù statici, pubblicati anonimamente dalla gente del luogo che viveva sotto il coprifuoco militare. In Meteors, scontri e rivolte vanno avanti per un paio di mesi, ma tutto è destinato a cambiare quando una pioggia di meteoriti colpisce la regione. Intervento divino o coincidenza naturale?

Keltek si è ispirato pienamente a questi video che aveva visto durante le operazioni nell’Est dell’Anatolia. Ma, ancora più importante, ha voluto salvaguardare e proteggere il materiale prezioso che aveva visto. Meteors è diviso in sei capitoli, uno per ogni periodo del conflitto. La storia inizia con i cacciatori e gli invasori che arrivano di nascosto nel cuore della notte, e si conclude con le meteore e la totale disintegrazione. Con riprese frammentate ma uniche e originali, il regista osserva un paese che è sull’orlo della guerra civile. Concentrandosi soprattutto sui suoni reali degli scontri, delle rivolte, delle armi e persino della natura, l’immagine monocromatica e granulosa amplifica tutti gli elementi del dramma. Tuttavia, il film non si basa solo sul montaggio di immagini di repertorio, perché il regista usa sia contenuti originali sia scene con l’attrice e co-autrice Ebru Ojen, che legge estratti del suo libro The Vaccine e intervista le persone che hanno vissuto e subito il coprifuoco.

In alcuni momenti del film, la realtà è deformata e superata da eventi che potevano essere solamente finzionali. Questo è quello che un film come Meteors cerca di mettere in mostra. Non essendoci registrazioni ufficiali, a causa della repressione contro ogni tentativo fatto dai giornalisti, il contenuto di questo film può essere quello di qualsiasi opera di fantasia. La guerra si vede solo sulle foto fatte con i cellulari e le parole dei testimoni suonano come racconti del passato. Keltek spera di preservare e integrare i ricordi di queste persone prima che vengano dimenticati, una chiara critica sociale. Il regista osserva l’assurdità dell’occupazione illegittima, mentre la natura, come un deus ex machina, evidenzia l’inutilità del controllo sulle persone e sulle regioni. Meteors oltrepassa i confini del genere documentario, accentua la critica politica e conclude con una riflessione filosofica e quasi soprannaturale sull’esistenza, giudicata “con gli occhi e le orecchie di divinità dimenticate”. Un lavoro poco convenzionale ma d’impatto, ad opera di un regista che sembra pronto a spingersi ancora più in là.

Meteors è una coproduzione di Paesi Bassi e Turchia di Marc Van Goethem (29P Films), Gürcan Keltek, Arda Çiltepe, Burak Çevik ed è venduta a livello internazionale dalla società greca Heretic Outreach.

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(Tradotto dall'inglese)

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