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TORONTO 2017 Special Presentations

Numéro Une: una donna all’assalto del potere

di 

- TORONTO 2017: Un film appassionante e femminista nell’universo delle multinazionali firmato Tonie Marshall e supportato da una formidabile Emmanuelle Devos

Numéro Une: una donna all’assalto del potere
Emmanuelle Devos in Numéro Une

In un grande ufficio di una torre de La Défense, il quartiere degli affari parigino, si riunisce il comitato esecutivo di un grande gruppo industriale che opera nel settore dell’energia. Attorno a un tavolo, una decina di uomini e una sola donna. E’ sul tema di questo schiacciante squilibrio fra i sessi nelle alte sfere del potere economico che si focalizza la cineasta franco-americana Tonie Marshall (l’unica donna ad aver conquistato un César del miglior regista, nel 2000 per Vénus Beauté) con Numéro Une [+leggi anche:
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, un film accattivante svelato in prima mondiale a Toronto, nel programma Special Presentations. Perché per una donna del mondo occidentale contemporaneo ancora dominato dagli uomini, aspirare alle più alte responsabilità delle multinazionali equivale a manifestare una pericolosa ambizione dinanzi al paternalismo, alla misoginia, alle pressioni, alle trappole, alle minacce e ai dubbi.

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"Tutta la mia vita ho provato a far dimenticare che ero una donna. Mi scoccia un po’ giocarmi la carta femminista". E’ la prima reazione di Emmanuelle Blachey (l'ottima Emmanuelle Devos), brillante ingegnera arrivata a un posto importante presso Theores, quando viene contattata discretamente, a margine del Women's Forum di Deauville, da Olympe, un influente network di donne diretto da Adrienne Postel-Devaux (Francine Bergé) con Véra (Suzanne Clément). A Emmanuelle viene proposta una grande sfida: manovrare in segreto per prendere la guida, sei mesi più tardi, del gigante dell’energia Anthea, e diventare così la prima donna a dirigere un gruppo del CAC 40. Un obiettivo per il quale lei dovrà progressivamente chiarire le sue motivazioni profonde ("sapere chi sei, cosa vuoi e perché lo vuoi"), superare le fragilità personali, riazzerare la sua vita di moglie e madre, e soprattutto affrontare un potente avversario, Beaumel (Richard Berry), ex PDG di Anthea che continua a operare dietro le quinte supportato dal cinico Ronsin (Benjamin Biolay).

Sostenuta da una sceneggiatura molto ben documentata e molto credibile che ha scritto con Marion Doussot e con l’aiuto di Raphaëlle Bacqué (giornalista del quotidiano Le Monde e autore di numerosi saggi politico-economici), Tonie Marshall riesce, attraverso un percorso individuale, a tracciare un quadro generale particolarmente efficace di tutti i piccoli e grandi ostacoli presenti nella vita delle donne che lavorano, dalla violenza sessista (messaggio anonimo: "metterò il mio cazzo nella tua bocca") alla misoginia "benevola" radicata nel sistema ("ogni cosa che farà sarà osservata con la lente d’ingrandimento e ogni errore che farà ricadrà sui suoi congeneri"). Un quadro clinico che la cineasta incastra in un intreccio molto ricco di informazioni e di personaggi secondari, sul funzionamento occulto e potenzialmente vulcanico del potere economico in Francia, le sue guerre spietate per l’accesso ai posti migliori, i suoi spettri negli armadi, e le sue decisioni pragmatiche (ricatto contro ricatto) come quelle che dovrà prendere il personaggio principale del film per "portare avanti la causa delle donne ogni volta che si può".

Prodotto da Tabo Tabo Films e coprodotto dai belgi di Versus, Numéro Une sarà lanciato nelle sale francesi l’11 ottobre da Pyramide che guida anche le vendite internazionali.

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(Tradotto dal francese)

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