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VENEZIA 2017 Giornate degli Autori

Life Guidance: un uomo in fuga dalle maglie del capitalismo perfetto

di 

- VENEZIA 2017: Il film dell'austriaca Ruth Mader è un thriller futuristico asettico e inquietante, dove un’agenzia privata è incaricata di rimettere in riga chi si ribella alle regole del sistema

Life Guidance: un uomo in fuga dalle maglie del capitalismo perfetto
Fritz Karl in Life Guidance

Unico titolo austriaco selezionato quest’anno a Venezia, nelle 14. Giornate degli Autori, Life Guidance [+leggi anche:
trailer
intervista: Ruth Mader
scheda film
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di Ruth Mader va ad aggiungersi alla nutrita schiera di film (e serie tv) che prefigurano un futuro distopico, dove l’uomo è intrappolato in un sistema socio-economico invasivo e spersonalizzante che pertanto lui stesso ha ampiamente contribuito a creare. Come una puntata estesa di Black Mirror (la fortunata serie britannica sull’inquietante progredire delle nuove tecnologie), il film di Mader catapulta lo spettatore in un mondo futuro che assomiglia tremendamente al presente, e ci mostra cosa potrebbe succedere, a breve, nelle società moderne se non si pone un freno all’apparato sempre più sofisticato di controllo delle masse. Ma qui, più che di deriva tecnologica, è di deriva del capitalismo che si parla: da lì nasce l’infelicità del protagonista, un uomo della classe media del tutto organico al sistema che un giorno comincia a porsi molte domande e a ribellarsi alle sue regole. 

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Incarnato da Fritz Karl, star della tv austriaca, Alexander lavora nel settore finanziario e ha una bella moglie, Anna (Katharina Lorenz), un bel figlio, Franz (Nicolas Jarosch) e una bella casa, il tutto calato in un contesto gelido, robotico, dove anche un “ti amo” viene pronunciato senza alcuna emozione. Ai bambini, a scuola, viene insegnato fin da piccoli a “essere ottimali”, a conformarsi alle norme, a produrre risultati. Versare una lacrima non rientra tra gli atteggiamenti ottimali, così quando capita ad Alexander di farlo – aggiunto a una risposta un po’ strana data a suo figlio –  si vede immediatamente bussare alla porta un agente di Life Guidance (incarnato da Florian Teichtmeister), che è una società privata incaricata di riportare sulla retta via chi comincia a dare segni di cedimento. La presenza di quest’uomo, sorridente e mellifluo, diventa sempre più invadente, Alexander se lo ritrova ovunque, dentro casa, in garage, al lago… Nella sua progressiva fuga dalle maglie del capitalismo perfetto e dall’efficienza a tutti i costi, il protagonista si spinge nei quartieri dei reietti della società, ossia coloro che guadagnano poco (nonostante il navigatore della sua auto gli intimi di starne alla larga), si interroga su Dio e sul confine tra libertà e trasparenza, fantastica una vita diversa, più semplice. Ma è davvero questo ciò che vuole?

Il film procede come un thriller, Alexander scopre poco per volta i mezzi con cui Life Guidance controlla le persone, trova anche i suoi più intimi desideri accuratamente schedati. L’ambientazione futuristica, ma non troppo, accentua la sensazione di vicinanza al presente, ma non ci sono diavolerie tecnologiche, non vediamo neanche uno smartphone. Tra arredi troppo essenziali per essere umanamente vissuti, emozioni trattenute e interpretazioni un po’ monocordi, anche il pubblico potrebbe rimanere distante da ciò che vede, non esserne veramente coinvolto. Approfondire le motivazioni di certe scelte del protagonista avrebbe forse giovato, tuttavia Life Guidance resta un film formalmente riuscito, con un tema interessante, che lascia lo spettatore con qualche domanda da portarsi a casa.

Life Guidance è prodotto da KGP Kranzelbinder Gabriele Production, società specializzata in cinema sperimentale e d’avanguardia (suo era anche Home is Here [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Tereza Kotyk
scheda film
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di Tereza Kotyk). Le vendite internazionali sono affidate alla tedesca Picture Tree International.

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