email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

SITGES 2017

How to Talk to Girls at Parties: gli alieni nella Londra del punk

di 

- Il racconto di Neil Gaiman si trasforma in una commovente e spassosa esperienza cinematografica al limite dei generi, diretta dall'americano John Cameron Mitchell

How to Talk to Girls at Parties: gli alieni nella Londra del punk
Elle Fanning e Alex Sharp in How to Talk to Girls at Parties

L'idea di un incontro tra alieni e teenager punk-rock, nel 1977, a Croydon, zona sud di Londra, può sembrare un po' strampalata, eppure è il soggetto del racconto di Neil Gaiman adattato per lo schermo da Philippa Goslett e John Cameron Mitchell, che lo ha anche diretto. How to Talk to Girls at Parties [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, in mostra nel programma New Visions One del Festival internazionale del cinema fantastico di Sitges, mette nel calderone molte idee, varie situazioni tipiche e diversi generi. Di base si tratta di una commedia romantico-adolescenziale, un'improbabile commedia fantascientifica e una sorta di film ambientato in un determinato periodo della storia della musica, i cui soggetti sono l'amore giovanile e il contrasto tra conformismo e individualità. In teoria questo miscuglio non dovrebbe funzionare granché bene, ma in qualche modo riesce nell'obiettivo di creare una piacevole esperienza cinematografica, che in futuro potrebbe anche diventare un cult.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Il nostro protagonista, Enn (il giovane attore di Broadway Alex Sharp per la prima volta sullo schermo), passa le sue giornate a scrivere per una fanzine e a gironzolare con i suoi amici Vic (AJ Lewis) e John (Ethan Lawrence). Dopo aver partecipato con scarso successo a un concerto nella tana della regina del punk Boadicea (Nicole Kidman), i ragazzi si perdono mentre cercano di raggiungere un after party, finendo in una casa abitata da un gruppo di alieni mascherati da umani e inviati sulla terra per una missione di ricerca. È qui che Enn incontra Zen (Elle Fanning), una strana ragazza che ha voglia di andarsene dalla festa e fare da sola alcune ricerche. Attratta da Enn, imparerà molto sulla musica, sulla cultura e sull'attitude punk. E così comincia l'avventura!

How to Talk to Girls at Parties è fenomenale per la sua totale assurdità, principalmente grazie a un ritmo incalzante, ai suoi brillanti dialoghi e all'attenzione per i particolari dell'epoca, tutti conditi da un'estetica camp. Inoltre, il film include alcune delle trovate più divertenti tra quelle viste quest'anno: il primo bacio di Zen con tanto di vomito del fortunato, alieni vestiti con impermeabili con la stampa della Union Jack, i classici turisti sprovveduti, gli adolescenti punk convinti che il gruppo di alieni sia in realtà una setta di californiani. Grande attenzione è data a particolari come quelli che ricreano il dettagliato sistema di classi e la struttura sociale inventati da Gaiman, ottenuti con un codice di colori e superbe sequenze animate. Lo spirito dell'epoca permea efficacemente tutta la sceneggiatura e ne consegue un ritmo scorrevole e armonioso. Anche la scelta degli attori protagonisti si rivela azzeccata: Sharp è trascinante nei panni del giovane fanatico punk, mentre il ruolo della strana aliena si addice perfettamente a Fanning.

Tuttavia, il film non è perfetto sotto ogni aspetto. Kidman esagera un po' nel suo ruolo da veterana del punk, stiracchiando verso il lezioso, e passando più e più volte dall'accento Cockney all'Aussie e viceversa. Inoltre, l'intera scena punk risulta descritta superficialmente per tutta la durata del film, riducendo il movimento a logori cliché infarciti di nomi di band e artisti; il che è anche strano, dal momento che John Cameron Mitchell è il regista di uno dei film punk più iconici di tutti i tempi, Hedwig - La diva con qualcosa in più. Infine, il cambio di tono del terzo atto, che passa dal puro divertimento a qualcosa di più serio, appare alquanto brusco ma in un certo senso anche prevedibile, in linea con il classico schema della commedia sugli alieni che arrivano alla scoperta della Terra. Tuttavia, niente di tutto ciò pesa troppo sul risultato del film e di certo How to Talk to Girls at Parties porterà una buona dose di sincero divertimento ai suoi spettatori.

How to Talk to Girls at Parties è stato prodotto dalla compagnia americana Little Punk e dalla britannica See-Saw Films. È venduto all'estero dall'inglese HanWay Films.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy