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BERLINALE 2018 Forum

Recensione: Victory Day

di 

- BERLINO 2018: Nel suo nuovo film, Sergei Loznitsa orienta la sua videocamera verso la parata del 9 maggio, a Berlino al Memoriale per i soldati sovietici

Recensione: Victory Day

Utilizzando i metodi del cinema verità, il regista ucraino Sergei Loznitsa ha realizzato Victory Day [+leggi anche:
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, un documentario sulla commemorazione che ha luogo annualmente il 9 maggio al Memoriale per i soldati sovietici al Treptower Park, a Berlino. Nel 1965, questa giornata è stata dichiarata festa nazionale nell’Unione Sovietica – la cosiddetta Giornata della Vittoria. A Berlino, le persone arrivano per partecipare alle cerimonie del mattino indossando la loro divisa sovietica favorita per depositare le corone e fare discorsi celebrando la vittoria dell’Unione Sovietica contro la Germania nazista.

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In questo film, presentato al Forum del Festival di Berlino, Loznitsa punta la sua videocamera sulle persone che si riuniscono nel parco, apparentemente molto preso dalle canzoni cantate e dai discorsi che celebrano il potere e la forza dell’Unione Sovietica. E’ una festa, ma le preoccupazioni di Loznitsa su quello che sta veramente accadendo sono chiare quando punta la camera su un uomo che indossa una maglietta blu con su scritto la parola “Presidente” e la foto del presidente russo Vladimir Putin, con gli occhiali da sole. E’ molto evidente anche solo dall’inquadratura l’intenzione di Loznitsa di contestare gli slogan e i comportamenti di coloro che partecipano alla parata, domandando il perché ignorino la storia della Seconda guerra mondiale e dell’Unione Sovietica, in quanto mostrano in maniera inconsapevole solidarietà non solo per Stalin ma anche per Putin, che ha fatto molto per celebrare il passato sovietico.

Allo stesso modo, quando si ascoltano i nomi dei caduti, si scopre che gli uomini che sono morti combattendo provenivano da ogni angolo dell’ex Unione Sovietica. Nel scegliere questi momenti, Loznitsa ci fa chiedere se la parata è davvero un modo per onorare i defunti o piuttosto la concretizzazione di un’idea di un passato glorioso che dovrebbe ritornare. In quanto tale, il film è un pezzo aggiuntivo di Austerlitz [+leggi anche:
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del 2016 in cui il regista riprende i visitatori in vecchi campi di concentramento.

Consapevoli che il cinema verità e l’assenza di commento sulle immagini renderà credibile le informazioni e i punti di vista espressi da alcuni partecipanti alla parata, Loznitsa presenta personaggi che pongono domande agli oratori, il che sembra piuttosto goffo, dopo il più sottile approccio iniziale all’argomento. “Impara la tua storia”, urla un uomo, ed è esattamente il messaggio che il regista ucraino di Anime nella nebbia [+leggi anche:
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vuole ribadire in questo documentario. E’ un peccato che Loznitsa decida di essere così scontato, visto che uno dei grandi vantaggi del cinema verità è che tratta il pubblico come persone intelligenti e si fida di loro per raggiungere le proprie conclusioni.  

Il film, prodotto da Imperativ Film (Germania), coprodotto da RBB e Tauras (Lituania), con l’aiuto della Medienboard (Germania), è probabilmente un gusto acquisito, soprattutto perché la durata sembra alquanto breve. Imperativ Film gestisce le vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese da Francesca Miriam Chiara Leonardi)

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