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FILM Austria

Recensione: Crush My Heart

di 

- I poveri non hanno scelta è il messaggio al centro del debutto alla regia di Alexandra Makarová, una sfortunata storia d'amore rom ambientata a Vienna

Recensione: Crush My Heart
Simona Kováčová e Roman Pokuta in Crush My Heart

Alexandra Makarová ha fatto ricerche in due paesi, per due anni, per preparare il suo debutto alla regia, Crush My Heart [+leggi anche:
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, una storia plurisfaccettata che tratta dello sfruttamento dei giovani "importati" dalla Slovacchia orientale per lavorare come sex worker o mendicanti in Austria. Uno studio approfondito della vita della comunità rom che vive nella periferia di Vienna e nelle baraccopoli in Slovacchia è stato fondamentale per comprendere i meccanismi della tratta di esseri umani e le dure condizioni in cui vivono gli schiavi moderni. La regista è stata ispirata da un incontro con un ragazzo rom che mendica per le strade di Vienna da molti anni. Sono le sue storie, e quelle che ha sentito da persone con esperienze simili, ad essere servite come modello per il film.

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Rocky (František Balog) si guadagna da vivere con i giovani le cui famiglie gli devono dei soldi, costringendoli a venire in Austria per saldare i loro debiti. Pagano con la loro libertà per l'ingenuità o l'ignoranza dei loro genitori, e il loro tormentatore li tiene stipati insieme come sardine in una stanza di uno squallido appartamento nascosto in un cortile interno di un anonimo distretto viennese. Il piccolo esercito di schiavi è composto da una giovane madre, Terezka (l’eccellente Simonida Selimović), che è stata spinta alla prostituzione, il figlio dodicenne Sandokan (Maximilian Six), la sua migliore amica Jessica (Martin Gábor), sua collega della strada, e il nipote di Rocky, Pepe (Roman Pokuta), un adolescente bonario. Pepe, che trascorre le sue giornate mendicando per le strade di Vienna e soddisfacendo ogni desiderio di Rocky, subisce percosse e umiliazioni come ricompensa per la sua lealtà. Da qualche parte nella sua mente crede di lavorare per suo zio, un membro della famiglia che dovrebbe prendersi cura di lui. La vita di Pepe cambia con l'arrivo di una nuova ragazza Marcela (Simona Kováčová), che incanta sia lui che suo zio. Minacciata di finire sulla strada come una prostituta, proprio come Terezka, Marcela è pronta ad accettare l'offerta di Pepe di imparare a mendicare, ma invece di evitare il peggio, accende una passione in Rocky, che è attratto più dal suo rifiuto categorico che dalla sua bellezza. L'incubo è solo all'inizio.

Makarová svela un mondo intransigente e usa metodi sicuri, ma non meno problematici, per coinvolgere il pubblico. Per rendere i suoi protagonisti più accessibili e umani, flirta con i cliché, lasciandoli scivolare nei ruoli stereotipati del colpevole, della puttana, della vergine e del tragico salvatore. Quando l'amore tra Pepe e Marcela sboccia, il film segue una classica linea che parte spensierata e sfocia nel dramma.

La solida performance recitativa di František domina un cast composto per lo più da dilettanti, che pure offrono ottime interpretazioni. La colonna sonora, composta da Johannes Winkler, è straordinariamente bella e si ispira alle tradizionali canzoni rom, cantate da Vanja Toscana de Almeida.

Il tono eccessivamente emozionale della sceneggiatura, scritta da Makarová e Sebastian Schmidl, centra il suo obiettivo nella maggior parte delle scene cruciali del film, che trovano supporto nel lavoro dietro la macchina da presa di Georg Weiss, che passa da una fotografia nitida e chiara a immagini colorate.

Il film, presentato in prima mondiale al Diagonale di Graz all’inizio dell’anno e ora in lizza nella competizione principale dell’Art Film Fest Košice, è prodotto dall'affermato attore austriaco Simon Schwarz e da Konstantin Seitz per Alternative Productions-Konstantin Seitz, ed è venduto da Beta Cinema.

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(Tradotto dall'inglese)

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