email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

BERLINALE 2023 Panorama

Recensione: Under the Sky of Damascus

di 

- BERLINALE 2023: La produzione di questo film di Heba Khaled, Talal Derki e Ali Wajeeh è rimasta vittima degli stessi problemi che tratta, ma rimane un segno di speranza contro le avversità

Recensione: Under the Sky of Damascus

Molti film incorrono in complicazioni di produzione, ma ciò che Under the Sky of Damascus [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
riesce (e non riesce) a realizzare è un doloroso esempio di come un documentario possa cadere vittima dello stesso problema che tratta. Il nuovo film degli esuli siriani residenti a Berlino Heba Khaled e il suo compagno Talal Derki (Of Fathers and Sons [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
), e di Ali Wajeed residente a Damasco, è stato presentato in anteprima mondiale al Panorama della Berlinale.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Guidato dalla voce fuori campo di Khaled, il film segue un gruppo di donne di Damasco che stanno lavorando a un'opera teatrale sulla misoginia nella società siriana, ulteriormente esacerbata dalla guerra. Ora, un numero ancora minore di uomini domina sulla grande maggioranza femminile rimasta nel paese.

Le cinque donne di classe media e istruite, tra le quali spiaccano Farah e Souhir, affittano una casa abbandonata, decrepita ma un tempo evidentemente bella, dove iniziano a lavorare allo spettacolo. Questi segmenti si alternano a interviste a donne che raccontano la loro sofferenza per mano di uomini – mariti, padri, fratelli, cugini – sulle quali si basa lo spettacolo.

Una di loro è l'attrice un tempo famosa Sabah Al-Salem, che ha trascorso anni in prigione e viene filmata in un appartamento, mentre altre vittime vengono intervistate in una fabbrica di tessuti o in un ospedale psichiatrico. Le loro storie sono orribili, e le loro facce e lacrime ancora più significative, ma quello che viene fuori è che molte di queste donne hanno poco o niente da perdere, mentre molte altre sono troppo intimidite per parlare davanti alla telecamera, anche se filmate in ombra, come hanno scelto di fare alcune operaie della fabbrica di tessuti.

Nel frattempo, Ilana viene mostrata in una discussione con sua madre e suo padre prima che decida di trasferirsi: è uno di quei disaccordi politici che possono portare le famiglie a smettere di parlarsi. Questo non è il caso, ma ci dà uno scorcio del quadro più ampio della società.

Nonostante le divergenze artistiche, la troupe va avanti, finché Eliana non invia improvvisamente uno strano messaggio vocale in cui dice che non può continuare. Sentendo che qualcosa non va (questo tipo di comportamento non è affatto da lei), le amiche si recano a Beirut per incontrare Khaled. Attraverso le interviste con Ilana ed Eliana, apprendiamo perché la produzione è stata interrotta: sarebbe uno spoiler rivelare la parte più interessante del film, ma è direttamente collegata al problema che la loro opera sta esplorando.

È un peccato che i co-registi non abbiano deciso di concentrarsi maggiormente su questo elemento, poiché rivela ancor di più quanto sia profondamente radicata la misoginia, ma bisogna considerare il contesto. Alcuni pezzi di questa storia sono mostrati nel film, il che significa che presumibilmente molti altri dettagli dovevano essere tralasciati a causa di problemi logistici e delicate dispute interpersonali.

Gli stessi problemi potrebbero anche essere il motivo per cui le interviste con le donne maltrattate sembrano più una raccolta di testimonianze devastanti che un insieme conciso, creando un'esperienza visiva alquanto deludente nonostante la loro natura straziante. Tuttavia, c'è molta forza e sensibilità in questo documentario. Le storie di diverse intervistate saranno difficili da digerire per qualsiasi spettatore, mentre la potente presenza delle protagoniste principali dà motivo di speranza, nonostante il destino sia di questo film che dello spettacolo a cui stavano lavorando.

Under the Sky of Damascus è una coproduzione tra la danese Real Lava e la tedesca Jouzour Film. Submarine Entertainment detiene i diritti internazionali.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy