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LOCARNO 2023 Piazza Grande

Recensione: L’étoile filante

di 

- L'iconico e poetico duo composto da Fiona Gordon e Dominique Abel presenta il suo quinto lungometraggio, tra fantasia danzante e colorato film noir

Recensione: L’étoile filante
Dominique Abel e Fiona Gordon in L’étoile filante

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per incantare il pubblico del Festival di Locarno, dove il film ha aperto il programma della Piazza Grande, con il loro cinema unico e poetico, che qui portano nel territorio del noir, tornando alle loro esplorazioni del cinema slapstick e lasciando che la rabbia del mondo risuoni in lontananza.

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Li avevamo lasciati ai piedi della Torre Eiffel nel 2016 con Paris Pieds Nus [+leggi anche:
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, con Pierre Richard e Emmanuelle Riva, e li ritroviamo sette anni dopo nelle strade acciottolate di Bruxelles, che danno ai primi minuti del film un'aria da vecchia detective story.

Il malinconico barista Boris è perseguitato dal suo passato violento. Vive con Kayoko che, fortunatamente, sembra più che capace di occuparsi del loro destino e della loro vita quotidiana. Ma quando la vittima di un'aggressione finita male si presenta, intenzionata a vendicarsi del passato, Boris si ritrova con le spalle al muro. L’apparizione inaspettata di un sosia depresso quanto lui è quindi provvidenziale. Dom diventa Boris e Boris diventa Dom. Se non fosse che, dal canto suo, l'ex moglie di Dom, Fiona, detective privata old school dotata di macchina da scrivere, impermeabile e una nota dipendenza dall'alcol, risale gradualmente le fila della sua scomparsa fino a L’étoile filante, un bar malfamato in cui si aggira un killer ostacolato da un braccio recalcitrante.

Si ritrovano in L’étoile filante tutti gli ingredienti che hanno garantito il successo del duo incredibilmente creativo composto da Abel & Gordon: un'estetica "casalinga" esaltata dal loro gusto per tutto ciò che è artigianale (sono gli autori oltre che i registi, i produttori e gli attori dei loro progetti), una sinfonia di colori primari, scene composte come se fossero dei quadri, corpi che parlano più delle parole, danze che si impossessano improvvisamente dei vari personaggi e un'irresistibile genialità visiva (solo loro potevano sublimare la carta igienica in modo simile). È un universo singolare che richiede allo spettatore di accettare il suo aspetto slapstick fin dall'inizio e di lasciarsi andare al flusso.

Ma questa volta l'universo del duo sembra contaminato da nuovi elementi, che vanno dal grigio chiaro al grigio scuro, o addirittura molto scuro: la musica sublime e fortemente malinconica del duo Birds on a Wire, sogni agitati, depressioni non così latenti, un killer impazzito, un attentato, un lutto parentale e, in lontananza, la protesta sociale. È un gioco di equilibri, portato avanti dalla troupe del duo, che qui ritrova Bruno Romy e Philippe Martz, e che "scopre" la ballerina e coreografa Kaori Ito, il cui personaggio di piccola ginnasta giapponese vestita di rosso e dai piedi espressivi conferisce un'energia sorprendente all'intera storia, anche se il ruolo relativamente esile assegnato al personaggio di Fiona è a dir poco un peccato.

L’étoile filante è prodotto da Abel & Gordon per la società belga Courage Mon Amour e dalla società francese Moteur S’il Vous Plaît Production. Il film vede la partecipazione di RTBF, Proximus, VOO e del Tax Shelter. Le vendite internazionali sono guidate da MK2, mentre l’uscita in Francia sarà gestita da Potemkino, e l’uscita belga, annunciata per il 20 dicembre, da Cinéart.

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(Tradotto dal francese)

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