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BERLINALE 2024 Encounters

Recensione: Favoriten

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- BERLINALE 2024: La grande dama austriaca del documentario, Ruth Beckermann, riprende per tre anni una classe di scuola elementare nel quartiere Favoriten di Vienna, popolato da immigrati

Recensione: Favoriten

Favoriten, spesso denunciato come pericoloso e losco, era un tempo un classico quartiere operaio nel sud di Vienna. I lavoratori ci sono ancora, ma oggi circa un terzo di loro è originario dei Paesi balcanici o della Turchia. Un melting pot viennese, un universo parallelo, in cui il tedesco è parlato raramente e l'integrazione è un optional per la sopravvivenza. La stessa situazione si ritrova nelle scuole. Oltre il 60% degli studenti della scuola primaria non parla il tedesco come prima lingua. Il sistema che dovrebbe occuparsene, tuttavia, è afflitto dalla mancanza di educatori e di fondi.

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È questo l'incipit dell'ultimo documentario di Ruth Beckermann, Favoriten [+leggi anche:
intervista: Ruth Beckermann
scheda film
]
, che prende il nome proprio da quel quartiere e che ha aperto la sezione Encounters della 74ma Berlinale. Nell'arco di tre anni, dal 2020 al 2023, l'autrice e la sua troupe hanno accompagnato 25 bambini e la loro insegnante, Ilkay Idiskut, dalla seconda alla quarta elementare (dai 7 ai 10 anni), nella più grande scuola elementare di Vienna. È un arco di tempo che li ha portati dai giochi e dall'apprendimento della lettura alla prima grande pietra miliare della loro giovane vita. Che tipo di istruzione secondaria si prospetta per loro? Come gestiranno la lingua? Saranno confinati a essere figli di seconda generazione senza opportunità, o potranno entrare in un mercato di possibilità che di solito è riservato alla società tradizionale di origine austriaca?

Beckermann si rende conto che, per raccontare questa storia, non è sufficiente limitarsi a osservare le attività quotidiane della classe e dell'istruzione. Lei e il suo direttore della fotografia, Johannes Hammel, si immergono nella folla di bambini, muovendosi silenziosamente tra loro e osservando. Ci sono pochissime riprese effettuate sopra la linea degli occhi dei bambini. Lo spettatore li incontra da pari a pari, come individui in carne e ossa. Con una mossa intelligente, il team del film ha anche passato i telefoni agli studenti per permettere loro di filmarsi da soli. Questo rimozione di un soggetto esterno, questa cura personale di ciò che i ragazzi vogliono mostrare della loro vita, crea un legame più immediato tra spettatori e protagonisti.

Sebbene il numero degli studenti non ci permetta di soffermarci su ognuno di loro, il film riesce a presentare i suoi conflitti e temi attraverso alcuni selezionati. Vediamo una società tormentata da questioni di identità e di migrazione, di ragazzi in bilico tra la tradizione di casa e l'integrazione austriaca.

Beckermann riesce anche a incorporare il quadro più ampio delle politiche educative in Austria, la mancanza di fondi e di personale e le imminenti carenze che i bambini sperimenteranno. Ilkay Idiskut può brillare per il suo insegnamento dinamico e per la sua volontà di cercare un dibattito proficuo con i suoi studenti, ma è difficile ignorare il fatto che è sola in una classe piena di ragazzi che avrebbero bisogno di personale aggiuntivo. Durante una riunione docenti, la preside annuncia che non ci saranno fondi per ulteriori corsi di tedesco, né per l'accesso ad assistenti sociali o psicologi. Si tratta di un sistema in cui tutto è contro queste scuole, e di un problema su cui i politici chiudono gli occhi.

È difficile dire dove la vita porterà questi giovani. Ma trascorrendo un po' di tempo con loro, Beckermann offre uno sguardo commovente su un mondo, sul potenziale delle giovani menti – le menti di persone che, nonostante le scarse probabilità di successo, sono spesso disposte a combattere la battaglia in salita per la realizzazione di sé.

Favoriten è prodotto dall’austriaca Ruth Beckermann Filmproduktion; le vendite internazionali sono affidate a Autlook Filmsales.

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(Tradotto dall'inglese)

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