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BERLINALE 2024 Forum

Recensione: Well Ordered Nature

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- BERLINALE 2024: Eva C. Heldmann torna con un film-saggio sulla botanica del XVIII secolo Catharina Helena Dörrien

Recensione: Well Ordered Nature

"Si potrebbe, se possibile, cambiare l'aria di un Paese?". Una voce maschile manierata racconta, con lunghe frasi che voglio informare e raffinate domande retoriche, il clima dell'Europa nel 1781. La Germania di oggi era, all'epoca, un coacervo di regni chiamato Sacro Romano Impero della Nazione Tedesca, e mentre l'Illuminismo vantava figure come Leibniz, Kant, Goethe e Bach, il XVIII secolo segnava già un forte declino delle vecchie abitudini a favore di un nuovo ordine. Sembra che l'aria di un Paese cambi con l'aumento degli edifici e della popolazione: diventa più calda e l'ambiente si trasforma.

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Questo e molti altri fatti si apprendono da Well Ordered Nature, il nuovo film della documentarista tedesca Eva C. Heldmann, presentato in anteprima nella sezione Forum della Berlinale. Heldmann, colonna portante di questa sezione, è nota per il suo approccio sperimentale al genere documentario, ma i modi in cui questo film-saggio sonda le convenzioni sono provocatori in un modo sottile ed elegante. Mettendo insieme archivi cartacei (stampe settecentesche di decreti e giornali, come il Dillenburgischen Intelligenz Nachrichten) e riprese digitali della Dillenburg di oggi scattate nelle sue strade, nei parchi e nelle case, il film mette a segno un'abile mossa antistoriografica. Guidato dalla lettura ad alta voce di questi testi da parte del narratore, il pubblico potrà seguire la graduale frammentazione della società sotto un regime di governo in evoluzione. Il crepuscolo della monarchia e le regole del lavoro, dei canoni d’affitto, dell'ozio e dell'urbanistica infestano le immagini di una primavera verdeggiante e di un'estate fiorita in una città oggi piuttosto vuota.

Tuttavia il titolo originale tedesco, Ihre ergebenste Fräulein (lett. "La vostra devota signorina") allude alle sfumature più personali e affettuose del film. C'è un'altra voce molto più importante nel film: quella di Catharina Helena Dörrien, una botanica in gran parte dimenticata e figura cruciale del XVIII secolo. Il film racconta la sua biografia basandosi su lettere (in stile diario) e testi di sua proprietà. Dörrien, istruita a casa e autodidatta, dedicò la sua vita alla ricerca e allo studio rimanendo nubile - in un certo senso, incarnò alcuni degli ideali illuministi che non erano mai stati associati alle donne. Kant, ad esempio, considerava notoriamente le donne innatamente carenti dal punto di vista morale. Ma ciò che la Heldmann fa con il suo film non è semplicemente fare la storia di una donna; è uno sguardo tenero, ma assertivo, su una possibile resistenza alla supremazia della ragione (intesa in termini strettamente patriarcali).

Mentre il film passa a intermittenza a (forse l'unico) ritratto della signora Dörrien, la voce fuori campo femminile (di Elisabeth Gugel) si esprime con frasi in tedesco ben composte, ma piuttosto morbide, riferendo non solo i risultati della ricerca botanica, ma anche il processo di apprendimento che li ha portati. La curiosità, la diligenza e la devozione emergono come virtù nei suoi scritti, ma niente di tutto ciò ha la minima sfumatura di didascalismo. Eva C. Heldmann, in qualità di regista, direttrice della fotografia e montatrice, cattura un certo aspetto del passato della sua città natale mantenendo una distanza decisiva. In Well Ordered Nature sono il linguaggio poetico e le immagini prive di orpelli ad aprire la strada a forme alternative di critica politica: contemplative, meditative e impossibili da ignorare, proprio come gli uccelli e le api.

Well Ordered Nature è una produzione tedesca di eva c heldmann films, mentre Loco Films si occupa delle vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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