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Una partnership con l’Italia per la conservazione del patrimonio cinematografico albanese

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- Augustus Color e l’Archivio Nazionale del Cinema Albanese di Tirana stabiliscono una collaborazione finalizzata alla digitalizzazione di film e alla formazione di giovani albanesi

Una partnership con l’Italia per la conservazione del patrimonio cinematografico albanese

Augustus Color, azienda italiana leader nel campo del restauro di materiali audiovisivi in pellicola e digitalizzazione, e l’Archivio Nazionale del Cinema Albanese di Tirana, hanno avviato una partnership volta a preservare e valorizzare il ricco patrimonio cinematografico albanese. L'accordo, firmato dal CEO di Augustus Color, Augusto Pelliccia, e da Marinela Ndria, direttrice dell’Archivio Nazionale del Cinema Albanese, stabilisce una collaborazione duratura finalizzata alla digitalizzazione di opere filmiche e alla formazione di giovani albanesi nell'ambito dell'archiviazione e del restauro.

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La partnership prevede, come primo importante passo, il restauro e la digitalizzazione del film Kthimi i ushtrisë së vdekur (Il ritorno dell’armata morta) di Dhimitër Anagnosti, individuato dall’Archivio come film storico di particolare rilievo per il cinema albanese. Il film, risalente al 1989, è un adattamento dell’omonimo romanzo di Ismail Kadare, il più celebre scrittore albanese. Augustus Color si impegna ad utilizzare le proprie risorse e competenze per portare a termine, nei prossimi sei mesi, il restauro e digitalizzazione di questa opera-pilota, storia incentrata sul ritorno in Albania, al termine della seconda guerra mondiale, per recuperare le spoglie dei soldati caduti, di un colonnello e di un prete italiani. Il film di Anagnosti ha la particolarità di avere ben due “gemelli”: dallo stesso romanzo di Kadare sono stati infatti tratti altri due film, Il generale dell’armata morta, film italiano del 1983, diretto dal maestro della fotografia Luciano Tovoli alla sua unica regia, con Marcello Mastroianni e Michel Piccoli, e La vita e nient’altro, diretto dal grande regista francese Bertrand Tavernier, con Philippe Noiret e Sabine Azéma, premiato agli EFA del 1989 con il premio speciale della giuria; sempre in Albania la televisione di stato RTSH ha inoltre prodotto una versione televisiva Gjenerali i ushtrisë së vdekur, datata 1975.

Nelle sue fasi successive, il progetto non si limiterà alla digitalizzazione delle opere storiche del cinema locale, ma si estenderà anche ad un ambizioso percorso di formazione di giovani albanesi che desiderano specializzarsi come archivisti, tecnici di restauro e di post-produzione. Augustus Color coordinerà il programma di formazione, impegnandosi a trasferire conoscenze e competenze attraverso il proprio personale altamente specializzato, come già avvenuto negli anni passati per un analogo progetto di restauro dell’archivio nazionale e privato del regno del Marocco. Una volta restaurati, i film, saranno presentati nei più importanti festival cinematografici dedicati al restauro cinematografico.

Questa partnership rappresenta un importante passo avanti nella conservazione e valorizzazione del patrimonio cinematografico albanese, dimostrando il potenziale di collaborazioni internazionali nel campo della cultura e dell'arte e rinnovando ancora una volta il grande legame cinematografico e imprenditoriale che unisce Italia e Albania. La partnership è nata ai margini del Balkan Film Festival di Roma e del Balkan Film Market di Tirana, dall’incontro tra Ludovico Cantisani, direttore esecutivo del festival di Roma e producer dell’Augustus Color, e Ilir Butka, produttore, docente e regista a capo del Tirana Film Office, e si è sviluppata rapidamente grazie alla reciproca disponibilità ed entusiasmo del titolare dell’Augustus Color e di Marinela Ndria ed Eriona Vyshka dell’Archivio di Tirana.

Come ha detto Augusto Pelliccia in un’intervista per la TV di stato albanese andata in onda poco dopo la firma dell’accordo di partnership, scopo del progetto è “condividere esperienze e competenze, affinare la formazione dei nuovi tecnici del laboratorio fotochimico albanese con i tecnici storici dell’Augustus Color in una partnership volta a preservare il patrimonio cinematografico albanese. La spinta a portare avanti questo progetto non è solo la motivazione di un imprenditore che si apre a nuovi mercati, ma con quest’operazione speriamo di dare un nuovo impulso alla contaminazione culturale e professionale tra Italia e Balcani, che ha già una lunga storia alle spalle. Ragionando più in grande, spero che questo primo contatto con il cinema albanese storico ci porti anche a individuare i nuovi autori e registi contemporanei del cinema albanese, e dare loro una post-house per la finalizzazione dei progetti. Augustus Color è da sempre la casa dei giovani talenti”.

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(Tradotto dall'inglese)

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